Associazione Habere: “Non demonizzare la movida. Ce la stiamo mettendo tutta per sicurezza e decoro”

“Nasce a Rieti il 28/02/2020 l’associazione H.ABER.E con il fine di convogliare le esperienze delle aziende HORECA della Città nel settore alimenti e bevande, era necessario dare un senso unico di intenti, e mai come in questo momento c’è bisogno di unità. Siamo già parte di IHN una più grande associazione presente sul territorio nazionale”: lo scrive l’associazione Habere. 

“Non è più tollerabile la nostra non equiparazione ad altri settori nel commercio ed ad aziende più strutturate ,non è più tollerabile essere trattati alla stregua di chi delinque, data la rilevanza sia economica che sociale che la nostra tipologia di attività apporta alla città tutta, è sotto gli occhi di tutti la quantità di dipendenti a cui diamo lavoro, nonché la capacità di produrre ricchezza in una provincia sempre più depressa, in controtendenza se ci si paragona ad altri settori merceologici. Non è più tollerabile che chiunque si alzi la mattina possa decidere di provare a far chiudere chi tanto dà alla città e alla nazione. Il settore di riferimento genera un terzo del Pil Italiano con circa 320000 aziende sul tutto il territorio con un fatturato che si aggira intorno agli 80 miliardi di Euro, muovendo enormi ingranaggi della macchina Italia. Abbiamo deciso di uscire in questo momento di demonizzazione della ‘Movida‘ per sottolineare che come in altri casi si cerca il capro espiatorio senza intelligenza e senza sapere cosa comporta la forza con cui queste campagne anti tutto creano nel immaginario collettivo” scrive l’associazione. 

“Chi vi scrive rappresenta un cordata imprenditoriale under 40 che hanno tutto l’interesse ad agire sul territorio, al fianco delle istituzioni, con molta forza di volontà in un momento di massima crisi come questo abbiamo deciso di rinnovare nuovamente il nostro matrimonio con la nostra terra, gli intenti sono quelli di essere attrazione per le vicine regioni, lavorando per lo sviluppo turistico della nostra città, a piccoli passi, a volte in silenzio e con molta fatica, da qui anche la necessità di associarsi, rendere i piccoli passi che ogni imprenditore del settore ha compiuto, un passo un pò più grande per tutti. Il Grande virus ha colpito con arroganza il nostro settore, cosi come molti altri, non abbiamo chiesto niente e siamo ripartiti, vi sarete accorti che non tutte le attività hanno riaperto insieme, per cercare di non creare tensioni nel primo week and utile, di comune accordo qualcuno ha deciso di ritardare il proprio ritorno sul mercato, a sue spese, dilazionando le aperture dei locali in maniera cadenzata abbiamo provato a non creare disordini. L’ingaggio della sicurezza privata è stato un altro segno di buona volontà benché non ci sia stato richiesto da nessuno. Stiamo inoltre cercando una soluzione comune per la raccolta dei rifiuti riciclabili, visto che il servizio consigliato è in plastica o comunque usa e getta, difatti non appena possibile saranno assunti per il fine settimana addetti alla pulizia della zone maggiormente frequentata, per cercare di lasciare il centro della città in decenti condizioni, cercando anche di differenziare i rifiuti nella maniera più adeguata possibile. Siamo in attesa dei preventivi per bicchieri e cannucce di carta di certo più in linea con l’ecosostenibilità” dice Habere. 

“Non appena possibile cercheremo di dare accesso ai servizi igienici o comunque di trovare soluzioni accettabili per il decoro affinché i vicoli non siano un grande vespasiano. Questa mattina grazie alle richieste e alla collaborazione con il comune di Rieti 4 nuovi cestini sono stati posizionati alla fine di via Roma e Ponte Romano. C’è la voglia di andare in un unica direzione affiancando le istituzioni cercando il dialogo e non chiudendoci a riccio. Assolutamente non vogliamo arricchirci sulla salute pubblica,  ce la stiamo mettendo tutta per assicurare che chi non esce con i dispositivi di sicurezza adeguati, li abbia a nostre spese, nella serate sono state anche donate delle mascherine a chi ne era sprovvisto magari inconsapevole dei rischi che un comportamento scriteriato possa generare. Dal nostro canto ce la stiamo mettendo tutta ed anche di più, fermamente consapevoli che una città con le luci spente è una città morta, ma non possiamo essere responsabili dei comportamenti di chi esce non ci si può chiedere anche questo sacrificio” conclude Habere.

Foto: RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email

1 Commento

  1. Bene quanto detto ma poi si concreti in fatti non solo chiacchiere ….nella zona abitani famiglie rispettiamo anche loro …oppure sono solo i locali a vivere una situazione di disaggio …….pensate anche a questo…