Rocca Sinibalda, non solo il castello. “Natura, paesaggi e cultura” | Paese che vai

Ennesimo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]

(di Martina Grillotti) Il castello e tanti eventi. Scopriamo insieme a “Paese che vai” la stupenda Rocca Sinibalda.

DOVE SI TROVA? – Nella valle del Turano a 552 metri sul livello del mare sorge un comune di poco più di 700 abitanti: Rocca Sinibalda. Questa dista da Rieti circa 20 km e si espande per una superficie di 49 km quadrati. A presentare il comune è il sindaco Stefano Micheli: “Nei territori dell’Alta Sabina, tra i colli e i declivi della pittoresca Valle del Turano, serpeggia un tratto del Cammino spirituale di San Benedetto da Norcia. Il piccolo borgo medievale di Rocca Sinibalda rappresenta il punto di arrivo della sesta tappa del cammino e il punto di partenza della settima. Il castello di impianto medievale – ma riprogettato nel Cinquecento da Baldassarre Peruzzi – controlla il borgo e domina la vallata sottostante. Oltre il paese, il cammino continua verso sud, intercettando boschi, radure, la graziosa frazione di Posticciola, alcuni reperti di epoca romana, come il ‘ponte vecchio’ di Beatrice Cenci e l’imponente diga del Turano, opera di ingegneria realizzata negli anni Trenta, che sbarra il corso del fiume Turano e che ha dato origine al lago artificiale del Lago del Turano. Il paesaggio si compone tanto di contesti urbanizzati (il borgo di Rocca Sinibalda, il borgo di Vallecupola), quanto di paesaggio naturale, di elementi costruiti, come il ‘ponte vecchio’ di Beatrice Cenci, il Belvedere di Rocca Sinibalda, il Fab Lab Turano presso la ex scuola elementare di Via Roma. Il museo civico Agapito Miniucchi di Rocca Sinibalda è aperto, visitabile e privo di barriere architettoniche; idem il museo diffuso delle Arti Contadine di Posticciola”.

QUANDO NASCE? – L’origine del toponimo deriverebbe da Sinibaldo, un nobile di origine longobarda che fu conte e rettore della Sabina e che si tramanda abbia dato origine alla Rocca. Le origini del comune sembrerebbero risalire al X secolo, se si identifica lo stesso con la Rocca che nel 986 Teudino, figlio del conte Berardo, ricevette in permuta dall’abate di Farfa. Se si parla invece della Rocca con il nome che ancora oggi conosciamo, questa appare nella documentazioni a partire dal 1084, anno in cui questa tornò sotto il controllo del monastero sabino, che non la trattenne a lungo poiché nel 1118 risulta già di nuovo perduta. Fra il XII e XIII secolo Roccasinibalda pervenne ai De Romania, la più importante famiglia della nobiltà rurale della Sabina, che ne mantennero il controllo fin dopo la metà del XIV secolo, periodo in cui passò ai Mareri. Nel 1526 Papa Clemente VII confi­scò a Muzio Mareri la quota di feudo a lui spettante, e la donò, l’anno successivo, ad Alessandro Cesarini. Dopo più di 70 anni, nel 1600, Giuliano Cesarini vendette Roccasinibalda e Belmon­te ai fratelli Ciriaco e Asdrubale Mattei ai quali rimase sino al 1676, anno in cui fu acquistato dai Lante della Rovere. Nel frattempo, nel 1615, Roccasinibalda divenne marchesato per volere di Paolo V e successivamente, nel 1685, ottenne la nomina di ducato da Innocenzo XI in favore di Ippolito Lante della Rovere. Nel 1739 i Lante della Rovere vendettero il comune, insieme a quello di Belmonte ai Muti Bussi, dai quali passò al nobile milanese Antonio Menafoglio e poi ai Lepri. Durante la parentesi del dominio francese il comune fu ascritto dapprima al dipartimento del Clitunno, per poi passare al dipartimento di Roma, circondario di Rieti. Con la Restaurazione e la riforma del 1816 Rocca Sinibalda tornò luogo baronale nell’ambito della provincia di Sabina fino all’ottobre dello stesso anno, quando il marchese Alessandro Curti Lepri rinunciò alla sua signoria sul feudo e Rocca Sinibalda divenne sede di governo. Dopo l’annessione al Regno d’Italia il comune appartenne alla provincia di Perugia fino al 1923, poi a quella di Roma ed infine, dal 1927, fu annesso alla neoistituita provincia di Rieti.

COSA VEDERE? – Rocca Sinibalda è sovrastata da un immenso castello, uno dei più affascinanti, quanto misteriosi, castelli italiani. Il castello risale all’anno Mille e nel 1928 è stato riconosciuto monumento nazionale, l’attuale forma del castello è stata progettata nel rinascimento da Baldassarre Peruzzi, grande architetto senese, il quale gli conferisce la grandezza di una potente fortezza militare e al contempo gli dona quella luminosità caratteristica dei palazzi nobiliari. Il castello è stato riaperto dopo un lungo restauro ed ora le sale, le corti, i sotterranei e i giardini sono visitabili durante tutto il corso dell’anno. Caratteristica principale è la sua mole possente, ma anche il fatto di essere costituito dal maschio e dall’elegante palazzo residenziale, questi sono collegati da un sistema di muraglie e torrioni. All’interno vi è la suddivisione in due ampi cortili e tre appartamenti principali, il tutto impreziosito da affreschi del 600 e del 700. Tra le altre testimonianze storico-architettoniche figurano la parrocchiale di Sant’Agapito, situata all’interno del centro abitato, che è interessante sia per il campanile a vela sia per una tela di scuola seicentesca romana conservata al suo interno; ma imperdibile è anche la chiesa di Santa Maria della Neve, nella frazione di Vallecupola, in cui si trova una pregevole croce processionale cinquecentesca in argento sbalzato, la caratteristica di questa chiesa è la possibilità di ammirare lungo la via un panorama meraviglioso, infatti la chiesa si trova isolata ma raggiungibile con una passeggiata dal paesino. Come non ricordare infine uno dei centri culturali più importanti del comune: la biblioteca e casa museo Angelo di Mario. La Biblioteca dispone di circa 9000, tra volumi e riviste, e nasce con l’obiettivo di rivitalizzare il piccolo paese e il suo habitat naturalistico incontaminato, ma anche di favorire la crescita e l’aggiornamento culturale dei cittadini del territorio. La Casa Museo ha invece un patrimonio di circa 300 sculture in bronzo e ceramica, si trova nella piccola abitazione di Vallecupola, che ospita la Biblioteca, qui si possono anche visionare le decine di Premi ricevuti in ambito nazionale, ma soprattutto visitare gli ambienti e i luoghi nei quali Angelo Di Mario ha vissuto dalla nascita fino ai 30 anni, luoghi d’ispirazione poetica ed artistica. 

QUALI SONO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI? – A Rocca Sinibalda i migliori appuntamenti si svolgono durante l’estate o nel periodo natalizio, in questi casi la comunità si riunisce per accogliere chiunque voglia festeggiare con loro. Dai primi giorni di Agosto il comune in tutte le sue frazioni, si trasforma in una grande festa: a Posticciola si tiene “Endecameron Youth Exchange” un progetto del teatro Rigodon finanziato dall’UE in cui 25 artisti provenienti da tutto il mondo si incontrano per scrivere una novella in chiave boccacciana ma rivisitata in forma moderna e di conseguenza mettendola in scena sotto la sapiente guida di registi professionisti. C’è poi “Transhumanza” a Vallecupola in cui si ripercorre la tradizionale migrazione del bestiame, al fine di essere testimoni delle tradizioni. Qui si ha l’occasione di assaggiare i prodotti tipici del territorio e di partecipare alla Sagra del formaggio pecorino che quest’anno festeggerà la sua trentesima edizione. Come non ricordare poi “Leaves in the sunshine”, festival di musica internazionale che si tiene sul finire del mese con artisti provenienti da tutto il mondo. A seguire imperdibile è anche “Cinema e libri a Rocca Sinibalda” con la partecipazione di varie case editrici e di stand enogastronomici e laboratori per bambini, una festa culturale di grande rilievo. Sempre nello stesso periodo si tiene “Rocca&Gusto” in cui vi è una vasta presentazione di prodotti e produttori locali, alla scoperta del gusto tradizionale del territorio. Gli ultimissimi giorni di agosto e il 1° settembre si tengono infine i festeggiamenti padronali in onore dei SS. patroni Agapito e Giustino. Le feste si spostano poi a dicembre, in preparazione del Natale, durante questo mese si svolgono altri importanti eventi tra cui “L’occhio nella mente”, che si svolge all’interno del castello di Rocca Sinibalda e che consiste in rappresentazioni di musica visiva di artisti multimediali emergenti. Nei due weekend successivi si possono trovare nel paese i mercati di Natale con artigianato e oggettistica di produttori locali. Infine per celebrare la fine dell’anno e il principio del nuovo, già da qualche giorno prima del 31 dicembre si svolge “Rocca in musica” che prosegue fino al giorno prima l’Epifania.

Foto: RietiLife ©

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