D’Onofrio a RietiLife: “San Giorgio sarà laboratorio di idee. Università? Continua ma il consorzio…”

(r.l.) “La Fondazione Varrone non è una cupola o una mafia. Nessun potere forte. È controllata dal Ministero di Economia e Finanza. Non regaliamo niente, ci si chiede di essere presenti sul territorio e aiutare lo sviluppo. E voglio rilanciare: la Fondazione aspetta idee, dateci una mano”. Lo ha detto Antonio D’Onofrio, presidente della Fondazione Varrone, a La Rana nel Pozzo, trasmissione di approfondimento politico di Emiliano Grillotti, in diretta sulla pagina Facebook di RietiLife e on demand su RietiLife Tv.

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“Gestiamo due milioni di euro l’anno – dice D’Onofrio, che ha parlato di mission della Fondazione e non solo – non è una cifra grandissima. Ma li riversiamo sul territorio. Per la cultura, contro la povertà educativa infantile, solo per citare alcuni interventi. Rieti deve uscire dall’isolamento culturale e mentale. La Fondazione ascolta le esigenze di tutti, i rapporti sono buoni con tutti. Anche col vescovo Pompili: magari tutti come lui”.

Un capitolo anche su Largo San Giorgio: “Presto ne torneremo in possesso. Per ora siamo tornati nella chiesa e in piazza. La biblioteca non regge da sola. Vogliamo che sia un laboratorio di idee per la città. E se riusciamo vorremmo trasformarla in un centro di ricerca“.

Poi l’università: “Dal consorzio sono usciti tutti. Siamo rimasti in pochi, noi e il Comune. Dovremo prendere una decisione dopo le feste. Chiuderlo è un’opzione. È il consorzio che ha problemi e non l’università. Per questo voglio rassicurare: il servizio università non mancherà, siamo pronti a pagare i corsi per i prossimi anni. Ma il consorzio ha bisogno di una sistemazione definitiva. Ma l’università non andrà via da Rieti”.

Foto: RietiLife ©

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