Raggiro ad anziana reatina per 4000 euro, la Polizia sgomina banda specializzata: “Avevano una centrale della truffa”

(da comunicato della Polizia) Nell’aprile del 2016 gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Rieti hanno denunciato in stato di libertà alla locale Autorità Giudiziaria una pregiudicata napoletana resasi responsabile di una truffa in danno di una anziana reatina del 1929, alla quale aveva sottratto 4000 euro in contanti con la tecnica del falso avvocato che aveva richiesto telefonicamente tale somma di denaro per evitare conseguenze ulteriori, poiché aveva causato un incidente stradale a Terni, al figlio della vittima.

Gli investigatori della Polizia di Stato, nella circostanza, avevano individuato la donna, riconosciuta anche dalla truffata, quale componente di un sodalizio criminale del quale facevano parte altre tre persone di origini campane, anch’esse denunciate in stato di libertà, dedite a tali attività criminose con la complicità di altri individui che effettuavano le false telefonate da una base telefonica napoletana, utilizzando utenze cellulari intestate a nominativi di copertura appartenenti a cittadini stranieri non censiti.

Tale attività è confluita in una importante indagine della Squadra Mobile della Questura di Genova che ha disarticolato una vera e propria associazione a delinquere, anche di stampo mafioso, dedita alla consumazione di truffe, in tutto il territorio italiano, in danno di anziani. Tra le oltre 50 persone destinatarie di ordinanze di custodia cautelare, eseguite nella giornata di sabato scorso, infatti, è presente anche la donna napoletana denunciata nel 2016 dagli investigatori della Questura di Rieti.

La Questura di Rieti, raccomanda ancora una volta ai cittadini che potranno incappare in situazioni simili, che possano generare sospetti di truffe o pericoli più in generale, di evitare contatti con sconosciuti, di non aprire le porte della propria abitazione, di non recarsi in istituti di credito su sollecitazione di terzi e di chiamare immediatamente il “113”, raccontando, anche nel dubbio, quanto sta accadendo, in modo da permettere alle Forze dell’Ordine di individuare ed assicurare alla giustizia questi pericolosi truffatori.

La Polizia di Stato, coglie l’occasione per ricordare come, in questi ultimi anni, ha promosso una serie di iniziative per prevenire le truffe in danno dei più deboli, realizzando spot e decaloghi, tutti facilmente reperibili sul sito ufficiale della Polizia di Stato, raggiungibile all’URL: www.poliziadistato.it., anche avvalendosi della collaborazioni di famosi testimonial come l’attore Lino Banfi.

Foto: RietiLife ©

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