Con l’Ottobre Rosa la Regione finanza 30 nuovi mammografi

Parte nel Lazio “Ottobre Rosa” il mese della prevenzione sul tumore al seno. Una campagna con iniziative di prevenzione e informazione con un fitto programma di iniziative e percorsi di prevenzione interamente dedicati alle donne. I progressi nella ricerca hanno determinato negli anni una crescita continua delle percentuali di sopravvivenza, evidenziando in particolare l’importanza di una diagnosi precoce. Per questo motivo la sensibilizzazione rappresenta un aspetto fondamentale nel processo di cura.

“E’ importante inviare un appello a tutte le donne affinché si rivolgano con fiducia alla Rete senologica del Lazio” commenta l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Abbiamo una rete dei centri specializzati che risponde ai più elevati standard con professionisti molto qualificati ai quali si affianca un mondo del volontariato straordinario. L’obiettivo è quello di essere vicini alle donne e costruire una rete di accoglienza e supporto in un periodo molto difficile nella loro vita come quello della malattia”.

ACEA: Anche quest’anno ACEA sostiene la campagna Ottobre Rosa, per la prevenzione del tumore al seno, illuminando di rosa il palazzo della Regione Lazio, promotrice dell’iniziativa. Per tutto il mese di ottobre, la sede della Regione di Via Rosa Raimondi Garibaldi, si tingerà del colore che è diventato il simbolo della lotta contro il tumore mammario. “L’obiettivo di questa iniziativa, che si svolge contemporaneamente in altri settanta paesi – ha dichiarato la Presidente di ACEA, Michaela Castelli – è quello di svolgere un’azione di sensibilizzazione nel segno della solidarietà. ACEA vi aderisce illuminando la sede della Regione Lazio come già fatto per altri monumenti della Capitale, quali la Piramide Cestia e il Colosseo, in occasione di altre campagne di prevenzione”.

Aumentano gli screening alla mammella: Lo scorso anno sono state effettuate, all’interno del programma di screening per il tumore della mammella 159.316 mammografie circa 5 mila in più rispetto all’anno precedente ed identificati 570 tumori maligni in donne asintomatiche. Sempre l’anno scorso solamente nel mese di ottobre anche grazie alla campagna di ‘Ottobre Rosa’ nel Lazio sono state effettuate 8.700 mammografie facendo registrare un lieve aumento rispetto all’anno precedente. 

FINANZIATI 30 NUOVI MAMMOGRAFI – La Regione Lazio ha finanziato con 5 milioni di euro l’acquisto di 30 nuovi mammografi che andranno ad implementare e ammodernare la rete attualmente in dotazione. 

La Regione Lazio ha chiesto a tutte le Aziende sanitarie che fanno parte della rete oncologica della mammella (DCA 38/2015), di mettere a disposizione delle donne comprese fra i 45 e 49 anni delle sedute di mammografie per la diagnosi precoce del tumore della mammella. Questa fascia d’età è infatti esclusa dai percorsi gratuiti di screening che cominciano a partire dai 50 anni. Hanno aderito tutte le strutture contattate mettendo a disposizione 39 sedi mentre il numero di sedute, e di esami, è aumentato. Lo scorso anno sono state 393 le sedute dedicate alle donne per ottobre rosa, corrispondenti a 4.872 appuntamenti messi a disposizione delle donne per effettuare la mammografia di prevenzione; quest’anno le sedute dedicate sono 492 che si traducono in 5.415 possibili esami.

Nel 2018 nel Lazio sono stati effettuati oltre 6 mila interventi chirurgici e di questi il 73% in centri senologici della Brest Unit regionale. In aumento anche la percentuale degli interventi chirurgici effettuati in strutture con alto volume di attività, ovvero più di 150 interventi l’anno, che raggiungono l’85% del totale (69% nel 2012).

Tutte le informazioni sui Centri senologici della rete regionale sono disponibili sulla App ‘Salutelazio’ nella quale è anche disponibile il servizio di geolocalizzazione dei centri sul territorio regionale. 

I Programmi di Screening consistono in percorsi organizzati di prevenzione e diagnosi precoce e sono attivi tutto l’anno. La Regione Lazio, attraverso le sue ASL, offre 3 percorsi di prevenzione gratuiti alle persone comprese nelle seguenti fasce d’età: donne 25-64 anni per la prevenzione del tumore del collo dell’utero; donne 50-69 (volontario fino a 74 anni) anni per la prevenzione del tumore della mammella; donne e uomini 50-74 anni per la prevenzione del tumore del colon retto. Viene spedita a casa una lettera d’invito con un appuntamento prefissato dalla ASL di appartenenza per effettuare il test di screening; l’appuntamento può essere modificato telefonando al numero verde indicato nella lettera.

 

Di seguito l’elenco delle 39 strutture aderenti: San Giovanni Calibita Fatebenefratelli Isola Tiberina – Ospedale San Giovanni Addolorata – Ospedale Cristo Re – Ospedale San Carlo di Nancy – Centro S. Anna – P.T. Nuovo Regina Margherita – Ospedale San Filippo Neri – Ospedale Santo Spirito – Ospedale Universitario S. Andrea – Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli – IDI – Policlinico Universitario Umberto I – IFO – Istituto Regina Elena – Policlinico Universitario Campus Biomedico – Ospedale M.G. Vannini Istituto Figlie di S.Camillo – Ospedale Sandro Pertini – Ospedale CTO Andrea Alesini – Policlinico Tor Vergata – Ospedale S. Giovanni Battista – Policlinico Portuense – Ospedale G.B. Grassi – Ospedale San Camillo-Forlanini – Ospedale San Paolo – Casa della Salute di Ladispoli – Ospedale San Padre Pio da Pietralcina – Ospedale San Giovanni Evangelista – Ospedale Leopoldo Parodi Delfino – Ospedale di Marino – Ospedale di Anzio – Ospedale dei Castelli – Ospedale di Montefiascone – Ospedale Belcolle – Viterbo – Ospedale di Civitacastellana – Poliambulatorio di Rieti – Casa della Salute di Magliano Sabina – Poliambulatorio Passo Corese – Ospedale S. Maria Goretti – Ospedale Santa Scolastica di Cassino – Ospedale F. Spaziani di Frosinone.

Foto: RietiLife ©

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