Un’intervista-concerto omaggio a Lucio Battisti: c’è “Anime Latine” con Valente, Sbraccia, Talarico e Marat

Lucio Battisti è il più grande innovatore nella storia della musica italiana. La sua produzione contiene decine di hit che attraversano 3 o 4 generazioni, e con la sua creatività ha più volte trasportato la forma-canzone in terreni inimmaginabili. La sua forza sta nella continua e costante ricerca del nuovo musicale, testuale e immaginifico, che gli ha permesso di diventare un unicum nel parco giochi della canzone d’autore.

L’8 settembre Poggio Bustone, luogo in cui è nato, a 21 anni dalla scomparsa, ospita Anime latine, uno spettacolo di confronto generazionale con le canzoni di Battisti che vedrà protagonisti 4 cantautori nati dopo il 1974, anno di pubblicazione di Anima Latina. Posto al centro del sodalizio con Mogol, l’album disintegra completamente la canzone tradizionale e manda in tilt la critica musicale dell’epoca. In un’intervista su Ciao 2001 Battisti lo definì un’operazione culturale, un esperimento addirittura, ma oggi è molto di più. L’elettronica, gli inserti vocali, le continue riprese tematiche: è la testimonianza di quanto in alto si può arrivare utilizzando la musica e concependo la voce in maniera complementare e non dominante rispetto alla composizione.

Utilizzando la forma dell’intervista-concerto, Anime latine partirà dalle canzoni di Battisti e arriverà alle voci nuove della canzone d’autore: Ivan Talarico II, nato nel 1981 e appassionato del periodo panelliano; Carlo Valente, nato nel 1990; Francesco Sbraccia, nato nel 1990; Marat, nata nel 1995. Nel periodo di voga della mercanzia e del dissesto dei volumi, Battisti trasmette un messaggio prezioso: ricercare lo stimolo attraverso l’ascolto. In quell’intervista su Ciao 2001, rilasciata a Renato Marengo, Battisti diceva: “Quando uno parla in mezzo agli altri, non urla ma non tace neppure, se la sua voce interessa a chi ascolta, viene individuata in mezzo alle altre, magari con un po’ più di attenzione, con un po’ di fatica”. Il dialogo con i 4 artisti servirà a omaggiare Battisti e la sua lezione: considerare la canzone una forma di comunicazione, oltre che di spettacolo.

Foto: RietiLife ©

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