Accumoli, al via nuovo studio sui lupi

(dal Corriere di Rieti) Per la particolare vivacità dimostrata nelle fasi successive al risveglio, dopo la sedazione da parte dello staff di cattura del progetto Life Mirco Lupo, è stata chiamata “Lupa Ragno”. E’ una splendida femmina adulta, del peso di circa 25 kg e di due anni di età, che nei giorni scorsi è stata catturata durante le operazioni di ricerca di ibridi nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Le immagini delle fototrappole avevano infatti indicato per la zona la presenza di un branco di sette probabili ibridi, tre con il mantello nero, tre bianchi e neri, due con fenotipo lupino. Nell’area erano state dunque posizionate le speciali trappole utilizzate per la cattura. Nella notte di mercoledì scorso la trappola è scattata per “Lupa Ragno” che, secondo il protocollo operativo, è stata immediatamente presa in carico dai tecnici veterinari e naturalisti di progetto per il prelievo di sangue da inviare all’Ispra di Bologna al fine di stabilire con certezza, tramite analisi genetiche, se si trattasse di un ibrido. Il referto delle analisi del Dna molecolare ha indicato che sebbene vi sia traccia di una minima presenza di caratteri canini, si tratta di un lupo.

E’ probabile dunque che vi siano stati fenomeni di ibridazione non recenti nella linea paterna dell’animale, comunque tali da “diluire” la componente canina a un livello talmente basso da poter considerare lupo l’esemplare catturato. Per tali ragioni “Lupa Ragno” non è stata sterilizzata, come è previsto invece per gli animali che risultano a tutti gli effetti ibridi. L’intera operazione è stata condotta con grande perizia ponendo massima attenzione a ridurre al minimo possibile lo stress alla lupa che giovedì, al tramonto, è stata rimessa in libertà nel suo ambiente perché raggiungesse il branco di appartenenza. In futuro, grazie al radiocollare di cui è stata munita, “Lupa Ragno” permetterà ai tecnici del progetto di acquisire ulteriori dati sulla della specie e sull’utilizzo del territorio da parte del suo branco. L’intervento è parte delle azioni del progetto europeo “Mirco Lupo” dedicato a minimizzare l’impatto del randagismo canino sul lupo e a contrastare l’ibridazione cane/lupo nel territorio del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga e dell’Appennino tosco emiliano.

Foto: RietiLife ©

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