Salumi, pasta e formaggio delle zone colpite dal sisma saranno in vendita online

Sbarcano sul web “I Prodotti dell’Appennino”. Cia-Agricoltori Italiani, con il supporto di JPMorgan Chase Foundation, presenta a Terra Madre Salone del Gusto il progetto che promuove la vendita delle prelibatezze enogastronomiche delle aziende agricole del Centro Italia colpite dal sisma.

Da Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria direttamente sulle piattaforme Ufoody e Amazon (categoria Made in Italy – Gourmet), conserve, olio e vino, formaggi e salumi, golosità e pasta, frutto del lavoro agricolo nelle terre ferite dal terremoto nel 2016-2017. Una selezione di quasi 100 tipicità a marchio “I Prodotti dell’Appennino”, messe in vetrina e già in fase di vendita per più del 50% delle aziende aderenti, con acquisti, su Ufoody (73%), che arrivano soprattutto da Lombardia (18,67%), Piemonte e Emilia-Romagna (16%), ma anche dallo stesso cuore della penisola, Abruzzo e Marche (10,67%), che raccontano la storia di una rinascita, faticosa, ma più consapevole e determinata. 

Dal 2015 al 2017 -come emerge da un’analisi dell’Ufficio Studi Cia su dati Istata risentire di più delle conseguenze del sisma è stata l’Umbria, il cui valore della produzione agricola è sceso del 15% con un fatturato che in tre anni è passato da quasi 845 milioni di euro a 715 milioni, perdendo il 14% del valore aggiunto agricolo. Segue la regione Marche con un -6% del valore della produzione agricola (1,1 miliardi di euro nel 2017 a fronte di 1,2 miliardi del 2015) e un -4% del valore aggiunto agricolo. Il terremoto ha inciso principalmente sulla zootecnica (carne ovicaprina -16% nel Lazio; carne bovina -6% nelle Marche) e nel comparto lattiero-caseario (latte ovicaprino -32% nel Lazio; -17% nelle Marche; 13% in Umbria). In Abruzzo è diminuita la produzione di olio (-12%), ma è andata meglio la vitivinicoltura (+30%), l’allevamento di carne suina (+23%) e la coltivazione delle patate (+23%). L’Umbria ha avuto il calo più consistente nella cerealicoltura (-46%), ma ha contato nel 2017 un incremento del 22% nella produzione di carne suina.

L’agricoltura del Centro Italia si è dunque tenuta in piedi, nonostante le enormi difficoltà, grazie soprattutto al grande lavoro degli agricoltori e alla solidarietà di tutti. Il progetto “I Prodotti dell’Appennino” si inserisce in questo scenario quale acceleratore economico per le aziende agricole, incentivando il rilancio delle attività imprenditoriali con la promozione e la vendita dei loro prodotti.

“A tre anni dal sisma, molto hanno fatto gli agricoltori con il consueto spirito di sacrificio che li contraddistingue. La produttività del Centro Italia ha però bisogno di un contributo più orientato a un salto di qualità, anche in grado di rigenerare l’appeal agrituristico dell’Appennino -ha commentato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino-. L’iniziativa con JPMorgan Chase Foundation arriva a supportare e agevolare questo processo, puntando sulle eccellenze del territorio, riconosciute in tutta Italia per autenticità e genuinità”. 

Francesco Cardinali, Senior Country Officer di J.P. Morgan in Italia ha aggiunto: “Dopo aver sostenuto le operazioni di immediato soccorso alla popolazione colpita dal sisma del 2016, oggi J.P.Morgan è orgogliosa di poter aiutare anche le imprese del settore agroalimentare del Centro Italia, motore fondamentale dell’economia locale. Siamo convinti che imprese agroalimentari più forti e capaci di cogliere le opportunità offerte dalle piattaforme di commercio online possano dare un impulso positivo all’occupazione e contribuire alla rivitalizzazione e alla crescita economica duratura e sosteniblie di queste comunità. Nel segno di un impegno centenario nei confronti del Paese e delle sue imprese, auguriamo ai beneficiari del progetto ogni successo nel portare le tipicità delle eccellenze italiane in mercati sempre più ampi.”

 

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