Il caso David Rossi fa il pienone a Rieti: “Non smettiamo di cercare la verità”

(di Nicolò Lucantoni) Sala dei Cordari gremita in ogni ordine di posto per la presentazione del libro del giornalista del Fatto Quotidiano Davide Vecchi. Il suo lavoro “Il caso David Rossi – Il suicidio imperfetto” parla della morte del capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena avvenuta nel 2013 a causa di un sospetto suicidio, da una finestra dell’istituto senese.

Il caso, portato alla luce anche dal programma televisivo “Le Iene” è oggi uno dei misteri irrisolti del nostro Paese e proprio per questo Antonino Monteleone, inviato della trasmissione di Italia 1 e presente oggi alla Sala dei Cordari, indaga sul fatto ormai da mesi. Nel tavolo della presentazione – moderata dal giornalista reatino dell’Ansa Fabrizio Colarieti – anche Ranieri Rossi, il fratello di David (“Non smetteremo di cercare la verità”, dice) e l’avvocato della famiglia Rossi, Paolo Pirani, intervenuto più volte nei servizi giornalistici de “Le Iene” e non solo.

“Se fosse stato per i magistrati non avrebbero fatto neanche la prima autopsia – afferma l’autore del libro Davide Vecchi – per ciò grazie a Simonetta, moglie del fratello di David che da subito ha insistito affinché venisse messo nero su bianco. Grazie anche a “Le Iene” che nonostante le tante querele svolgono un lavoro importantissimo che ha portato alla luce questo caso. Purtroppo – prosegue Vecchi – secondo me non si arriverà mai a certificare una verità perché le indagini sono state pesantemente inquinate e addirittura non svolte nella fase iniziale. Niente scientifica sul posto, grave inquinamento di prove, fazzoletti sporchi di sangue distrutti. C’è il rischio che tutto il nostro lavoro porterà a poco”.

“Abbiamo deciso di occuparci del caso contrariamente a quella che era la mia intenzione – spiega la iena Monteleone, che ha raccontato i dettagli della sua popolare inchiesta e tutti i dubbi su questa morte – ero scettico però quando ho iniziato a sfogliare gli atti ho deciso che era necessario raccontare quella storia. Mi ha colpito perché quando ho visto le immagini della caduta ho avuto i brividi dietro la schiena”.

Foto: Patacchiola ©

 

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