La ricercatrice reatina Vanessa Petrucci protagonista a Berna di un importante studio per la lotta all’ansia e al dolore

C’è una reatina, Vanessa Petrucci, ricercatrice all ‘università di Berna,che ha partecipato a un importante studio: Petrucci fa parte del gruppo di ricercatori del Centro Nazionale di Competenza nella Ricerca Svizzera “TransCure” che insieme all’altro ricercatore italiano Dr. Andrea Chicca hanno identificato un nuovo modo di influenzare il sistema endocannabinoide ottenendo effetti antinfiammatori, analgesici ed ansiolitici.

Oltre la Cannabis: un nuovo approccio alla lotta contro gli stati d’ansia, dolore e infiammazione

I cannabinoidi endogeni (endocannabinoidi) svolgono un ruolo importante nel cervello e nel sistema immunitario. Come detto, la reatina Vanessa Petrucci fa parte del gruppo di ricercatori del Centro Nazionale di Competenza nella Ricerca Svizzera “TransCure” che insieme all’altro ricercatore italiano Dr. Andrea Chicca hanno identificato un nuovo modo di influenzare il sistema endocannabinoide ottenendo effetti antinfiammatori, analgesici ed ansiolitici.

Gli endocannabinoidi sono sostanze simili agli acidi grassi che vengono prodotte quando il nostro corpo ne ha bisogno e attivano recettori specifici per i cannabinoidi con effetti antinfiammatori e analgesici. La Cannabis con il suo principio attivo delta-9-tetrahydrocannabinolo presenta effetti terapeutici simili nell’uso clinico, ma non è esente da effetti collaterali indesiderati. Il sistema endocannabinoide è considerato un target terapeutico molto promettente, ad esempio, per i disturbi del sistema nervoso. Per anni il gruppo di ricerca dove lavora il Dr. Chicca ha esplorato la possibilità di modulare selettivamente i livelli di endocannabinoidi nel cervello allo scopo di trattare i disturbi neuropsichiatrici, come gli stati di ansia e stress.

Il gruppo di ricerca dell’Istituto di Biochimica e Medicina Molecolare dell’Università di Berna, per la prima volta è riuscito a bloccare il trasporto degli endocannabinoidi attraverso la membrana cellulare nel cervello dei topi mediante l’utilizzo di nuovi inibitori. Ciò ha mostrato effetti antinfiammatori, analgesici e ansiolitici. “Sono convinto che, oltre alla somministrazione di cannabinoidi esogeni, il sistema endocannabinoide in futuro verrà attivato specificamente per scopi terapeutici”, afferma il Prof. J. Gertsch, coordinatore del gruppo di ricerca a Berna. Lo studio è stato pubblicato nella prestigiosa rivista scientifica “Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS)”

Il trasporto endocannabinoide è bloccato

In collaborazione con dei chimici del Politecnico Federale (ETH) di Zurigo, centinaia di inibitori sono stati sintetizzati allo scopo di sviluppare ideali proprietà farmacologiche. I ricercatori sono stati ispirati da una sostanza naturale presente nell’Echinacea purpurea, una pianta medicinale che viene spesso utilizzata contro il raffreddore e che in parte ha un effetto sul sistema endocannabinoide. I nuovi inibitori appena pubblicati bloccano il trasporto degli endocannabinoidi attraverso la membrana cellullare mettendo un “freno” alle situazioni di ansia, stress e stati infiammatori, ripristinando l’equilibrio fisiologico.

Nuove prospettive per nuovi farmaci

Il Dr. Andrea Chicca, autore principale dello studio è convinto che gli inibitori del trasportatore per gli endocannabinoidi possano portare allo sviluppo di nuovi farmaci: “Questi inibitori offrono una nuova eccitante possibilità di modulare in modo efficace il sistema endocannabinoide riducendo al minimo gli effetti indesiderati. Con il supporto finanziario ricevuto della Commissione per la Tecnologia e Innovazione Svizzera, stiamo continuando la nostra attività di ricerca allo scopo di portare questi nuovi inibitori nella fase di studio clinico nell’uomo nei prossimi anni.”

Un’eccellenza reatina nel team di ricercatori di Berna

Vanessa Petrucci, reatina di nascita, lavora all’Universita’ di Berna dal 2012. Sotto la guida del Prof. Juerg Gerstch e del Dr. Andrea Chicca, Vanessa ha contribuito con grande entusiasmo alla realizzazione di questo e altri progetti di ricerca. “Sono orgogliosa di aver contribuito ad un importante lavoro scientifico che spero possa portare allo sviluppo di nuovi farmaci nei prossimi anni” commenta Vanessa riguardo l’articolo scientifico appena pubblicato.

Maggiori informazioni sulla pubblicazione: Andrea Chicca et al.: Chemical probes to potently and selectively inhibit endocannabinoid cellular reuptake, PNAS, 05. Giugno 2017, doi:10.1073/pnas.1704065114

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Foto: RENZI ©

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