La scrittrice reatina Rosalba Panzieri lancia il progetto nazionale “Cartella clinica umanizzata”

(m.c.) La scrittrice reatina Rosalba Panzieri , insieme alla Banda del Primo Reggimento Granatieri, ha realizzato uno spettacolo itinerante nelle maggiori stazioni e piazze della capitale per portare alla cittadinanza il grido di speranza raccolto nelle corsie dei maggiori ospedali italiani, tra i quali l’ospedale di Rieti, attraverso il progetto “cartella clinica umanizzata”.

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Lunedì 21 dicembre dalle 10 del mattino le Stazioni di Termini e Tiburtina e la nevralgica Piazza Venezia sono state teatro di uno spettacolo unico, un flash-mob  di incontro con i cittadini, realizzato dalla scrittrice Rosalba Panzieri e dalla Banda del Secondo Reggimento Granatieri dell’Esercito Italiano, che ha aperto le porte di questo Natale per lanciare un richiamo di speranza all’Italia, attraverso i canti e le testimonianze dei malati raccolte nei maggiori ospedali italiani durante quest’ultimo anno.

Le stazioni si sono accese in un canto di speranza, le voci dei pazienti in corsia hanno riecheggiato tra i cittadini in giro per gli acquisti di natale. Tanta la partecipazione e la commozione dei partecipanti. “bravi, non lasciamo solo chi è malato, che è tanto difficile oggi farsi ascoltare” ha urlato una signora anziana. “non lasciate voi che la speranza muoia e la pietà ci resti in tasca” ha risposto l’autrice, che ha ricordato un evento storico che dovrebbe educarci tutti, la tregua di Natale del 1914, in cui soldati tedeschi ed inglesi, in Crimea, piuttosto che continuare a combattersi si abbracciarono e si riconobbero fratelli per sentimenti, un insegnamento che valica i decenni per guidarci tutti.

Il progetto, ideato dalla scrittrice  Rosalba Panzieri, include oltre 50 strutture ospedaliere, con il coinvolgimento del Consiglio nazionale delle ricerche, della Federazione nazionale dell’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri, dell’Associazione nazionale Medici di direzioni ospedaliere, dell’Associazione ospedali pediatrici italiani, dell’Associazione Salute Attiva Onlus, con l’adesione del Presidenza della Repubblica, unico nel panorama sanitario e culturale internazionale perché, per la prima volta nella storia della moderna medicina, la storia personale del paziente, scritta di suo pugno, sarà inserita in cartella clinica e trattata con la stessa dignità morale e scientifica di qualsiasi altro dato di anamnesi, per affiancare alla scienza medica la conoscenza dell’uomo.

La ricerca durerà un triennio, per osservare gli esiti di una procedura rivoluzionaria: la cartella clinica umanizzata. Attraverso il “modello narrativo alfa”, ideato dalla scrittrice, i pazienti possono raccontare, scrivendo di loro pugno, chi sono, in qualsiasi declinazione si percepiscano, le loro gioie, le paure, la loro storia personale e vedere questi aspetti, imprescindibili dell’identità, inseriti in cartella clinica, quali strumenti di valorizzazione dell’individualità, unica ed irripetibile, della persona che oggi acquisisce il titolo spersonalizzante di “paziente”. Un progetto di ricerca e, soprattutto, di incontro, di conoscenza dell’altro, quale presupposto indispensabile alla relazione e all’alleanza tra personale sanitario e persona ricoverata.

Queste le parole della scrittrice: “ questo è un grido di speranza rivolto alla società in cui viviamo. Non esistono tempi sereni e oscuri, siamo noi i tempi, siamo noi che creiamo con il nostro agire il mondo in cui viviamo. Partendo da questa consapevolezza, con la determinante collaborazione dell’Esercito Italiano, abbiamo scelto di presentare alla gente i primi esiti di questo progetto che racconta le persone che hanno per casa la corsia di un ospedale, per far conoscere e muovere le coscienze, per ricordarci che il malato siamo noi, che abitiamo tutti sotto un unico cielo e che la vera cura è il dialogo. L’unico strumento che abbiamo per superare l’isolamento e la paura.”

Foto: PANZIERI ©

 

 

 

 

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