Foto: GRILLOTTI ©

Kakà, il beniamino dei ragazzini: li riforniva di droga davanti alle scuole

(di Matteo Carrozzoni) Si facevano chiamare con nomignoli simpatici, Dada, Fata e Kakà, i tre spacciatori extracomunitari, a Rieti in qualità di aspiranti rifugiati politici, arrestati questa mattina dalla Squadra Mobile di Rieti LEGGI.

Erano diventati una sorta di beniamini dei giovanissimi, principalmente minorenni; li incontravano soprattutto davanti alle scuole, dalle medie alle superiori e procuravano loro lo sballo a prezzi accessibili anche ad un bambino: solo cinque euro per una canna di hashish o marijuana, magari da condividere dopo una colletta. (l’articolo continua sotto)

Da qui un larghissimo consumo: “Sono circa 400 casi di spaccio negli ultimi 3 mesi – ha affermato la dottoressa Antonella Maiali, vice questore aggiunto, stilando l’ultimo bilancio dell’attività recentemente stroncata – Gli spacciatori agivano con un modus operandi spregiudicato basato su una vasta rete di numeri di telefono, attraverso i quali gli spacciatori venivano sia contattati, per poi essere incontrati nei luoghi di aggregazione o nella loro abitazione del centro storico ma con cui gli stessi spacciatori chiamavano i ragazzi che non sentivano da più tempo, invogliandoli all’acquisto con dosi gratuite”.

“Un fenomeno di vero e proprio allarme sociale – Ha sottolineato in conferenza stampa la dottoressa Luana Benetti, sostituto procuratore della Repubblica dopo aver richiesto le tre ordinanze di custodia cautelare – dimostrato anche dal fatto che la maggioranza dei ragazzi sentiti durante le indagini si sono dimostrati inconsapevoli sia dei danni provocati dall’abuso di droghe, sia delle sanzioni previste per la loro detenzione”.

L’operazione, eseguita con i metodi tradizionali degli appostamenti e dello studio dei tabulati telefonici è partita dalla denuncia di alcuni genitori e dall’individuazione dei consumatori minorenni ed ha portato all’arresto dei tre spacciatori, “Grazie principalmente alla collaborazione della collettività che si è dimostrata sensibile segnalando situazioni anomale e via-vai sospetti. Colgo l’ occasione – ha concluso il questore Gualtiero D’Andrea – per invitare i genitori e le istituzioni scolastiche a creare una vera e propria rete di monitoraggio e segnalazione di casi sospetti che aiuti i giovani a non allontanarsi dai valori della vita e che contrasti l’insorgere di nuove situazioni che mettano in pericolo i nostri ragazzi”.

Foto IN EVIDENZA: Emiliano GRILLOTTI ©

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