INTOSSICATI DAI FUNGHI, FINISCONO AL PRONTO SOCCORSO. ASL: “FATE ATTENZIONE”

Da alcune settimane è iniziata la stagione della raccolta dei funghi e come tutti gli anni la Asl ha iniziato a registrare i primi casi di intossicazione che hanno costretto i consumatori a ricorrere alle cure del pronto soccorso, per problematiche di lieve entità.

LA ASL – “Il controllo risulta importante per la identificazione delle specie raccolte per la determinazione della commestibilità dei funghi trovati o ricevuti in regalo: sappiamo che non esistono metodi empirici (prove dell’aglio, chiavi d’argento) per verificare la commestibilità della specie fungina e che le somiglianze possono ingannare. Esistono infatti funghi tossici come l’Omphalotus olearius (fungo dell’olivo) che può essere scambiato per Cantharellus cibarius (conosciuto come galletto) o il Boletus satanas scambiato per Boletus edulis (porcino) o quelli del genere lepiota che possono essere scambiati per Macrolepiota procera (mazza da tamburo) o l’Hypholoma fasciculare spesso confuso con la “famigliola buona” (Armillaria mellea), senza tralasciare alcune specie del genere Amanita (velenose mortali) confondibili con russule e prataioli ” dichiara il dott. Claudio Mari, micologo dell’Azienda USL Rieti.
“Informiamo che nella Asl di Rieti è attivo l’Ispettorato Micologico presso cui i raccoglitori possono richiedere il controllo dei funghi e ricevere tutte le informazioni relative al loro corretto consumo”.

Il servizio, gratuito, è attivo previo appuntamento telefonico ai recapiti 0746278611 – 0746279860 nei periodi di raccolta dei funghi presso la sede del distretto in via delle Ortensie n.28 nei giorni di lunedì, mercoledi e venerdi dalle ore 8.00 alle ore 9.30.

I CONSIGLI – La Asl coglie l’occasione per fornire alcune raccomandazioni per il corretto consumo dei funghi:
• consumare i funghi controllati da un vero micologo;
• evitare di somministrarli ai bambini, a donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento, persone anziane e soggetti debilitati;
• consumarli in quantità moderate e ben cotti (ricordando, comunque, che ci sono anche specie che mantengono la loro tossicità dopo la cottura, per la presenza di tossine termostabili)
• consumare soltanto funghi in perfetto stato di conservazione;
• non essiccare i funghi se non si è sicuri che si tratti di specie sicuramente commestibili in quanto le eventuali tossine velenose non verrebbero neutralizzate dall’essiccazione;
• prestare molta attenzione nella preparazione di conserve domestiche di funghi sott’olio: può verificarsi , a causa di procedimenti di preparazione e conservazione non corretti, lo sviluppo di spore di Clostridium botulinum, batterio responsabile della produzione di pericolose tossine.

I SINTOMI – Tuttavia in caso di sospetta intossicazione da funghi – i sintomi più frequenti sono: mal di testa, forti dolori addominali, nausea, vomito, diarrea e a volte abbondante sudorazione – è importante ricorrere alle cure del più vicino Pronto Soccorso. I sintomi si manifestano in genere dopo 30 minuti – 6 ore dall’ingestione, ma possono comparire anche dopo 6-20 ore dall’ingestione, in questo caso si corrono i maggiori rischi.

Foto: web ©

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