PLUS, I REPERTI “BLOCCANO” L’ASCENSORE: “IL PROGETTO INIZIALE NON SI FARÀ, STUDIAMO NUOVA SOLUZIONE”

Plus, cambio di progetto per l’ascensore che dovrebbe collegare via San Pietro Martire con piazza Cesare Battisti. Il ritrovamento di reperti archeologici durante i lavori (leggi), che ha fermatole attività nei mesi scorsi, ha costretto ad adottare un nuovo progetto. Lo spiega la relazione sull’avanzamento dei lavori Plus presentata stamattina in Municipio dal sindaco Simone Petrangeli.

“Alla luce dei rinvenimenti è già possibile constatare che il progetto, così come previsto, non potrà essere realizzato, pertanto è allo studio una soluzione compatibile sia con i reperti individuati sia con i tempi rimasti per l’esecuzione dell’appalto”, si legge nella relazione. Il nuovo progetto prevede un ascensore più piccolo e più spostato verso la Cattedrale, rispetto invece al precedente (guarda il progetto iniziale) che lo vedeva più vicino alla scalinata.

LA RELAZIONE
I lavori sono stati consegnati in data 17.03.2014.
La ditta ha inizialmente proceduto a effettuare le opere di consolidamento del muro di sostegno a monte, verso piazza Cesare Battisti. Durante tali operazioni, a seguito della rimozione di uno strato di intonaco, sono stati rinvenuti i resti di una muratura di epoca romana, probabilmente costituente la antica cinta muraria. Sono stati effettuati appositi incontri con le competenti Soprintendenze, a seguito dei quali è stato concordato di modificare il progetto approvato, per individuare delle modalità di intervento compatibili con la natura storica di tale reperto, considerato che sono imprescindibili delle opere di consolidamento strutturale, prima di poter procedere agli scavi per l’alloggiamento del volume dell’ascensore.

L’ipotesi in corso di elaborazione prevede la realizzazione di paratie a monte del muro, in sostituzione dei contrafforti in cemento armato, previsti in progetto, a valle dello stesso, che avrebbero occultato le murature storiche emerse.
Durante l’accantieramento, sono inoltre emerse delle strutture murarie, di minore entità, all’interno del lotto, perpendicolari al muro di contenimento su piazza Battisti, anch’esse oggetto di indagine archeologica per definirne correttamente la tipologia e datazione.
Per poter correttamente effettuare le necessarie indagini su tali strutture, è stato necessario realizzare la paratia adiacente alla muratura posta lungo la scalinata esistente (lato ovest) e l’apertura nel muro lungo via S. Pietro Martire.

I lavori sono proseguiti con l’ampliamento dell’area di indagine intorno al muro già individuato, al fine di poterne valutare la reale importanza dal punto di vista storico- testimoniale, nonché le interferenze eventuali con l’opera in corso di realizzazione e eventualmente elaborare soluzioni alternative. Durante tali attività, la Soprintendenza archeologica ha trasmesso una nota (prot.12350 del 31.10.2014) con la quale venivano sospesi i lavori, ritenendo necessario, prima di procedere ulteriormente, che venisse incaricato un archeologo con la funzione di coordinamento dei vari interventi in corso di esecuzione, ripartiti tra i vari appalti. A tale richiesta, le imprese affidatarie della realizzazione dell’ascensore pubblico e della riqualificazione di Piazza Battisti – Emanuele II, hanno dato risposta individuando un soggetto dedicato al coordinamento richiesto.

A seguito di tali avvenimenti, la Soprintendenza ha comunicato, con nota prot. 14442 del 17.12.2014, la revoca dell’ordine di sospensione precedente, prescrivendo la realizzazione di un indagine archeologica, relativa ai reperti rinvenuti nel sedime dell’ascensore.
A tal fine, in data 09/07/2015, con Deliberazione di Giunta Comunale n. 95, è stata approvata una perizia di variante, ai sensi dell’art. 205 c.4 del D.P.R. 207/2010.

Dalla ripresa, sono in corso le indagini di cui sopra, con in tempi e le modalità dell’archeologia e si sta documentando quanto rinvenuto. Allo stato attuale, per poter procedere in sicurezza, data la conformazione del sito in questione, sono state realizzate tutte le opere di contenimento del terreno previste dal progetto.

Alla luce dei rinvenimenti è già possibile constatare che il progetto, così come previsto, non potrà essere realizzato, pertanto è allo studio una soluzione compatibile sia con i reperti individuati sia con i tempi rimasti per l’esecuzione dell’appalto.

Foto: RietiLife ©

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