RISORSE SABINE: “NOI, LAVORATORI DI SERIE B. AMAREGGIATI DALLE PAROLE DI MITOLO”

I dipendenti di Risorse Sabine hanno pubblicato una nota in cui sottolineano la loro condizione E l’amarezza per le parole del consigliere regionale Mitolo. Di seguito le parole dei lavoratori della società in house della Provincia.

“Ringraziamo tutto il Consiglio Comunale di Rieti che, nella seduta del Consiglio Comunale del 26 Maggio, all’unanimità ed al di là degli schieramenti politici, con determinazione e in modo inequivocabile, ha preso atto che il territorio reatino, che vive da tempo una grave crisi economica senza precedenti, non può permettersi un nuovo ridimensionamento dei livelli occupazionali come quello causato dal  licenziamento dei 106 lavoratori di Risorse Sabine ed ha quindi chiesto alla Regione Lazio di applicare in favore dei lavoratori di Risorse Sabine la Legge 147 del 2013, che prevede espressamente la mobilità dei lavoratori delle società partecipate.

In relazione a ciò chiediamo al Consiglio Regionale del Lazio di inserire nella proposta di legge n. 233 del 12 gennaio 2015 (Norme Regionali di riallocazione delle funzioni amministrative già esercitate dalle province alla luce della legge 7 aprile 2014 n. 56 e successive modificazioni) all’art. 17, che regolamenta le partecipazioni a società ed enti strumentali delle province e della città metropolitana, ma che nulla dice a proposito del personale di queste società,  un Comma 5 che preveda esplicitamente:

  1. a) Istituzione di un bacino regionale del personale posto in mobilità dalle società partecipate al 100% dall’Ente Provincia che sono state messe in liquidazione.
  2. b) Tutte le società controllate direttamente o indirettamente dalle Pubbliche Amministrazioni o dai     loro Enti strumentali ricadenti sul territorio regionale devono attingere, in caso di assunzione di nuovo personale, al bacino regionale del personale in mobilità di cui alla lettera a) del presente comma, prima di avviare le previste procedure di reclutamento di risorse umane.

Riteniamo che, come forse qualcuno al contrario  pensa, chiedere alla Regione Lazio di considerare i lavoratori di Risorse Sabine “alla stregua dei dipendenti delle Amministrazioni Provinciali in esubero” non è sicuramente un delitto  capitale! Non si dimentichi che la nostra stabilizzazione è stata il frutto di una delibera di Giunta dell’Amministrazione Provinciale di Rieti! Quindi per i doveri siamo lavoratori pubblici, mentre per i diritti siamo lavoratori privati! Infatti siamo stati licenziati!!!!

E quanta amarezza e preoccupazione ci ha causato la dichiarazione del Consigliere Mitolo riportata nell’edizione de “Il Messaggero” del 28 maggio scorso:”… Prima c’è da risolvere il caso dei 1500 dipendenti provinciali in esubero e speriamo di riuscirci entro luglio”! Ci saremmo aspettati di sentirla rivolta anche a noi, anzi, considerata la nostra drammatica situazione, prioritariamente a noi!!!! E’ grave ritenere che il problema degli esuberi dei dipendenti della Provincia di Rieti sia prioritario e non parallelo rispetto a quello dei dipendenti di Risorse Sabine (società 100% proprietà della stessa Provincia di Rieti) che, purtroppo, hanno già ricevuto, tutti e 106, le lettere di licenziamento. Ricordiamo che, come lei saprà,  per i dipendenti pubblici in esubero  è previsto un percorso di ricollocazione presso altri enti e quindi difficilmente perderebbero il posto di lavoro e di questo noi siamo contenti perché non vogliamo alimentare una guerra tra “poveri”.

Consigliere Mitolo,

ci saremmo aspettati quanto meno sensibilità, partecipazione e soprattutto supporto! Al contrario,  abbiamo constatato  che,  ancora una volta, sono state  alimentate discriminazioni nei confronti dei lavoratori di Risorse Sabine ritenuti “figli di un Dio minore” rispetto ai colleghi provinciali con i quali abbiamo lavorato fianco a fianco per circa vent’anni.

Ma vi è di più: la sua profonda conoscenza dei palazzi regionali la porta addirittura a sostenere che se mai qualcuno in Regione volesse occuparsi di noi dipendenti, ovviamente di serie b, pensando di ricollocarci nelle altre società partecipate (.magari applicando una legge dello stato sulla mobilità Finanziaria 2014 – Legge 147 del 2013!!)  ciò non avverrebbe in tempi brevi “e comunque non sarebbe una cosa di settimane o di mesi”. E di quanto Consigliere Mitolo? Di anni? Faccia con comodo! Noi possiamo aspettare siamo stati “solo” licenziati!

Siamo comunque certi che l’amore per il territorio e l’orgoglio di appartenenza, che sempre deve contraddistinguere Chi rappresenta nelle Istituzioni i cittadini, La guiderà nel contribuire ad individuare le soluzioni per evitare che la Provincia di Rieti sia ulteriormente umiliata per essere stata la prima nel Lazio a liquidare una società pubblica determinando il licenziamento di ben 106 persone.

Rinnoviamo l’appello alla politica, ai sindacati, alle associazioni che operano nel territorio:  la soluzione della vertenza dei dipendenti di Risorse Sabine può  diventare un’occasione di riscatto per il nostro territorio.

Forse è utile ricordare che tutti noi (ex) dipendenti di Risorse Sabine, lavoriamo (lavoravamo!) per la Provincia di Rieti, a vario titolo, da quasi 20 anni e difficilmente riusciremo a trovare una nuova occupazione in un mercato già fortemente in crisi,  a maggior ragione in considerazione del fatto che siamo tutte persone adulte. Per molte di noi, il lavoro all’interno della società Risorse Sabine rappresentava l’unica fonte di sostentamento, l’unico modo per garantire una vita dignitosa a noi stessi, alle nostre famiglie, ai nostri figli”. Foto (archivio) RietiLife ©

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