MUORE DI OVERDOSE, IL PUSHER OCCULTA IL CADAVERE: ARRESTATO DOPO 3 ANNI

Personale della Sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma, in collaborazione con quello della Squadra Mobile reatina, ha arrestato A.C., nato a Tivoli, del 1969, pluripregiudicato, responsabile della scomparsa di H.S. Il 3 novembre 2012 i familiari di H.S, cittadino italiano di origine egiziana, denunciarono la sua scomparsa avvenuta durante la notte. Le indagini condotte dagli investigatori hanno spinto, sin dal primo momento, le ricerche a Monterotondo e ad Orvinio senza però che l’uomo venisse rintracciato.

A distanza di anni, gli investigatori hanno ricostruito completamente la vicenda accertando che A.C. si era incontrato a Roma con H.S. e con lui si era recato ad Orvinio dove, a causa del consumo di sostanze stupefacenti cedute da A.C., H.S. sarebbe morto. A quel punto A.C. avrebbe occultato il cadavere, ancora oggetto di ricerche, prima di iniziare una lunga e capillare attività di depistaggio delle indagini, al fine di allontanare eventuali sospetti a suo carico.

In particolare l’uomo è arrivato anche a spostare il telefono cellulare della vittima, al fine di ingenerare l’erroneo convincimento che l’uomo fosse vivo e che volontariamente avesse deciso di non tornare a casa, e, in un’altra circostanza, a ingaggiare due persone, ancora in corso di identificazione, per far telefonare ai familiari riferendo l’avvistamento di H.S. (vivo), dopo che gli stessi avevano diffuso dei manifesti utili al rintraccio del loro caro.

Gli elementi di prova raccolti dagli investigatori hanno consentito l’emissione da parte del Tribunale di Roma della misura della custodia cautelare in carcere per l’uomo, eseguita questa mattina, che dovrà rispondere dei reati di omicidio e occultamento di cadavere. (da comunicato della Questura di RietiFoto: RietiLife 

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