GLI ZOMBIE INVADONO RIETI: POTRETE AVVISTARLI IN MOLTI ANGOLI DELLA CITTÀ

Le Invasione Creative continuano ad animare la città di Rieti con un ricco programma che mercoledì 23 luglio dà appuntamento per le vie del centro storico (dalle ore 18 alle ore 19) con una serie di attraversamenti, avvistamenti, apparizioni di Zombie in alcuni spazi cittadini: Walking Zombi, una sezione di azioni urbane performative create sul territorio da Daniele Timpano ed Elvira Frosini. Una sezione di azioni urbane performative e promozionali create sul territorio con attori selezionati mediante il workshop “Corpo Morto”.

LO ZOMBIE Il laboratorio è aperto ad attori, attrici, danzatori, studenti, professionisti e non. “Corpo Morto” fa parte del progetto di eventi urbani che Elvira Frosini e Daniele Timpano realizzano collateralmente allo spettacolo ZOMBITUDINE. Lo Zombie non lo conosci, non lo riconosci, è un extracomunitario in agguato pronto a stringerti la mano e venderti accendini, rose e fazzoletti per il naso, ma è anche il tuo uomo, la tua donna, tuo fratello, la tua mamma che se abbassi un attimo la guardia ti prendono e ti mangiano. Noi siamo loro e loro sono noi, il nostro passato, il nostro presente e l’unico futuro. Gli Zombie siamo noi: la nostra condizione di cittadini nell’Italia di oggi e di domani.

IL WORKSHOP Il workshop “Corpo morto” è un laboratorio teatrale intensivo sull’immaginario legato agli Zombi, sul paradosso dello Zombie. Il morto che cammina. Che cammina e divora.Il consumatore definitivo. Lo Zombie è il vecchio che non muore e il nuovo che non c’è. Lo Zombie è l’impossibilità della morte e dunque della resurrezione, il gioco cannibalico del consumo, passando per stereotipi e depositi dell’immaginario, dai campi di sterminio al supermercato. Nel workshop si affronterà un lavoro collettivo e individuale di esplorazione e creazione partendo dal corpo come segno politico; si costruiranno azioni performative che possano sovvertire il sistema di convenzioni residente nel corpo, in particolare affrontando il tema del contesto e delle domande alla base del lavoro dell’attore/performer. Il lavoro sarà diviso in una parte di training fisico sugli elementi fondamentali della dinamica, peso e respirazione, ed in una parte di improvvisazione e creazione di azioni performative legate al corpo dell’attore e finalizzate alla realizzazione di performance. Alcuni elementi essenziali: lo spazio, l’azione e l’apparizione, la condivisione di immaginari legati ai luoghi e agli spazi.

I PROTAGONISTI Elvira Frosini e Daniele Timpano, sono autori, registi e attori. I loro lavori sono stati rappresentati in numerosi teatri, festival, e contesti performativi in Italia e all’estero, tra gli altri: Teatro Palladium di Roma, Festival Inequilibrio / Armunia a Castiglioncello, Perdutamente / Teatro di Roma, Festival Short Theatre di Roma, Teatro Civile Festival, “Face a Face” / Theatre de la Ville Parigi, Place à l’Art Performance e La Nuit Blanche, Asti Teatro, Teatro della Tosse, Teatro Elfo Puccini, Bassano Opera Estate / Festival B.Motion, Romaeuropa Festival. Tra i loro spettacoli ricordiamo: Dux in scatola (2006), Ecce robot! (2007), Sì l’ammore no (2009), Risorgimento pop (scritto con Marco Andreoli, del 2009), Ciao bella (2010), Digerseltz (2012). Lo spettacolo Aldo morto è stato candidato al Premio Ubu nel 2012 come migliore novità drammaturgica, ha vinto il Premio Rete Critica 2012 ed il premio NICO GARRONE 2013 per il progetto speciale “Aldo morto 54”.
GLI ALTRI EVENTI L’arte continua a diffondersi in ogni angolo della città, trasformandola in un unico enorme palcoscenico con Tamara Bartolini e Michele Baronio che propongono la performance/installazione TU_TWO due alla fine del mondo (ore 19 – 21 in Piazza Mazzini). Un buco da cui guardare i Due sospesi alla fine o all’inizio di un viaggio della mente, risucchiati dal mondo e chiusi dentro un paesaggio sonoro che pesa come un’eredità. I Due in un duo, pronti per il gioco del teatro, per condividere cataste di desideri e tenere vivo il fuoco del nostro stare al mondo. Ancora un’installazione con Clinica Mammut che presenta Del sordo rumore delle dita (ore 19 presso Palazzo Vecchiarelli), che muove intorno alle zone liminali di esistenze al margine, mantenendo Pasolini sullo sfondo come sostegno poetico.
Emanuele D’Agapiti propone Pier Paolo Pasolini. Segni particolari nessuno. Profezia è Predire il Presente (ore 19.30 presso Palazzo Vecchiarelli), uno spettacolo su musiche di Matteo Colasanti che, attraverso il ritmo, il suono, il movimento, denuncia ogni forma di omologazione al potere che rende vittima dell’incapacità di essere compresi, come Pasolini stesso affermava.

Musica con Pop chords dell’ensemble vocale MusaQuartet per una serata di pop italiano e internazionale con brani di Lucio Battisti, Franco Battiato, Claudio Baglioni, ma anche Beatles, Manhattan Transfert, Leonard Cohen, Simon and Garfunkel (ore 21 presso il Chiostro S. Agostino).

Si ritorna a teatro con Come il nero negli scacchi di e con Paolo Fosso (ore 21.30 nel Chiostro S. Agostino), un monologo presentato in lettura per condividere col pubblico il viaggio interiore di Carlo alle prese con la sua personale crisi. Protagonista dell’escalation di un disturbo che progressivamente divora spazi di vita, provocando la lacerazione fra realtà e percezione di essa nella vita quotidiana. Il mondo interiore prende il sopravvento su quello reale fino alle conseguenze più estreme: come il nero negli scacchi “o perde o pareggia”.

Ed infine, il secondo dei tre testi del focus sulla drammaturgia di Jon Fosse è affidato alla regia di Alessandro Greco che porta in scena Io sono il vento (ore 22.30 presso la Biblioteca Paroniana del Chiostro di S. Lucia), con Giulio Maria Corso e Eugenio Papalia. Due uomini su una barca. Due personaggi che ci accompagneranno attraverso lo scavo emotivo architettato da Fosse, come se loro stessi non conoscessero la loro condizione. Al pubblico è affidato il compito di decidere i rapporti che li legano, le loro scelte, le loro intenzioni. Il dialogo interiore sulla vita e sulla morte, ma anche sulla libertà, la memoria e il controllo, parla alle identità di tutti, perché la ricerca di senso è la molla esistenziale che conferisce sostanza ai nostri pensieri e alle nostre vite. Lo spettacolo è una produzione Morel film in collaborazione con RIC Festival 2014.

PROGRAMMA MARTEDÌ 22 LUGLIO 

PROGRAMMA MERCOLEDÌ 23 LUGLIO

Foto: dal web ©

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