VITERBESE CAMPIONE. AL RIETI NEGATO UN RIGORE E ESPULSO GAY / FOTOGALLERY E COMMENTO

IL COMMENTO DI RIETI-VITERBESE (di Marco Ferroni) Per raccontare Rieti-Viterbese basta iniziare dalla fine e cioè dalla foto celebrativa della squadra gialloblù al centro del campo con alle spalle la tribuna “Terminillo” e quei seggiolini bianchi che compongono la scritta Rieti che sa un po’ di beffa. È accaduto quello che gli oltre mille tifosi presenti sugli spalti non si auguravano alla vigilia e cioè assistere alla festa-promozione dei rivali di sempre proprio lì davanti a due passi, un po’ come accade lo scorso 26 maggio all’Olimpico, nella finale di Coppa Italia vinta dalla Lazio sulla Roma in uno stadio diviso esattamente a metà. Allo Scopigno non c’erano i tifosi della Viterbese, ai quali il Prefetto di Rieti ha vietato la trasferta, ma lo 0-3 più rotondo di quanto non sembra ha fatto scattare ugualmente i festeggiamenti di squadra (in campo e negli spogliatoi) e tifosi (in piazza) che si protrarrà fino a notte fonda. E del Rieti, che ne sarà? La squadra di Punzi, colpita a freddo dal “Tanque” Vegnaduzzo – colpo mancato del mercato (quale?) invernale degli amarantocelesti – non è stata mai in grado di mettere i brividi alla difesa gialloblù e, fatta eccezione per un contatto in area viterbese tra Gay (poi espulso con troppa fretta) e Faenzi che poteva sortire il rigore del possibile 1-1, ha subìto la maggior esperienza in gare del genere da parte degli avversari, finendo ben presto per rendere il secondo tempo una pura formalità. Applausi a scena aperta invece, ai tifosi del Rieti che oltre ad aver onorato l’evento sforando decisamente le mille unità,  fino alla fine hanno cantato e supportato una squadra che ora dovrà seriamente riflettere sugli errori commessi sia sotto l’aspetto tecnico, che di approccio mentale perché c’è da preparare una fase play off che inizierà il prossimo 25 maggio (esordio in casa con Sammaurese o Ribelle, il ritorno il 1 giugno in Emilia Romagna, ndr) con la quale poter ottenere la promozione in serie D dalla porta di servizio. Ma per farlo servirà un altro Rieti, non di certo quello nervoso e sfasato che non ha saputo gestire e dosare le emozioni contro una Viterbese che sotto questo aspetto ha dimostrato più dimestichezza. RIVIVI LA GARA

LA FOTOGALLERY 

Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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