DOPO IL SESSO O IN DISCOTECA: UN SELFIE PER QUALCHE “LIKE” IN PIÙ

Nell’appuntamento di oggi, DonnaLife, si occupa della moda del momento: il selfie. Valentina Fabri approfondisce la tendenza che spopola sui social.

(di Valentina Fabri) Decretata dall’Oxford Dictionary “parola del 2013” e divenuta virale grazie a Facebook, Twitter ed Instagram, la moda del momento sembra assumere sempre più le sembianze di una vera e propria mania: stiamo parlando del selfie. Anglofona neanche a dirlo, la nuova arrivata si inserisce perfettamente in un vocabolario che va via via arricchendosi sempre più di “prodotti da globalizzazione”, pane quotidiano dei cosiddetti “nativi digitali”. Una moda diffusa al punto da convincere i redattori del dizionario più famoso al mondo, che “selfie” sia proprio la parola più utilizzata di questo 2013.
Gli ingredienti? Pochi, semplici e vincenti: il caro e vecchio autoscatto, vestito all’ultima moda grazie ad un appellativo decisamente più “sexy”, uno smartphone o una webcam, oggi alla portata di tutti, e un social network nel quale mostrarsi; il tutto condito da un’abbondante dose di ammiccamenti e pose varie. Facile ed immediato, il selfie ha contagiato tutti, vip e persone comuni che, immortalandosi in ogni momento o circostanza – basti pensare al super selfie delle star hollywoodiane, scattato in diretta durante l’ultima edizione degli Oscar, che risulta ad oggi il più twittato della storia, spodestando addirittura il Presidente Obama, anche lui “selfie-victim”- hanno dato vita a declinazioni improbabili del selfie, a cominciare dal celeb-selfie – e che la celebrità immortalata sia il principe William o Papa Francesco poco importa – al più recente after sex-selfie, letteralmente “autoscatto dopo il sesso”, col quale si è letteralmente mandata in pensione la parola “intimità”.
Una moda che per la sua enorme portata ha interessato ricercatori di tutto il mondo, che hanno messo in luce aspetti psicologici del fenomeno di non poca importanza: è il caso dell’ American Psychiatric Association la cui sentenza è chiara: chi ha la mania del selfie soffre di un disturbo mentale, mancanza di autostima e lacune nella propria sfera intima. Inutile dire che questo sia il pensiero di molti, per i quali non sembra sia stata necessaria una ricerca di luminari per arrivare a tale conclusione; del resto la ricerca, a volte compulsiva, di approvazione attraverso un “like” rivela chiaramente fragilità che nessuna posa plastica può nascondere. Ma andando ad approfondire l’indagine, emerge un interessante dato, destinato di certo a far discutere: il gentil sesso si conferma, secondo le statistiche, protagonista indiscusso del selfie considerato più frivolo: il nuovo abito acquistato, la serata in discoteca, questi i momenti più immortalati dalle donne, mentre il podio incontrastato dell’after sex-selfie appartiene agli uomini, evidentemente interessati a documentare gli effetti delle loro performances!
Ma come ogni fenomeno che si rispetti, ecco che il dilagare della selfie-mania porta con sé la più consueta delle classifiche: è il Time a decretare le 100 città del mondo col più elevato tasso di selfie e se a sorpresa la medaglia d’oro va alle Filippine, la presenza dell’Italia nella top ten è una certezza: Milano e la Lombardia conquistano infatti l’ottavo posto della classifica, mentre in coda Roma e il Lazio che si aggiudicano “soltanto” il sessantanovesimo posto. Rimane da domandarsi se di questo mancato primato a riguardo, in realtà ci si possa vantare… Foto: RietiLife ©

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