TIFOSI LAZIALI DI POGGIO MIRTETO FERMATI IN POLONIA: “IN CARCERE SENZA UN PERCHÉ”.

Colpevoli di essere laziali, o forse solo italiani al posto sbagliato nel momento sbagliato. C’erano anche cinque persone di Poggio Mirteto a Varsavia, scenario degli arresti e dei fermi della polizia polacca nei confronti di oltre 100 tifosi laziali in trasferta nella capitale polacca per seguire la gara di Europa League tra Lazio e Legia Varsavia. Maurizio, 53 enne mirtense, racconta la sua esperienza a Il Messaggero: “Premesso che non portavamo neanche una sciarpa della Lazio – spiega al quotidiano – quando abbiamo visto la Polizia siamo stati anche contenti, pensando che ci avrebbero scortato verso lo stadio”. Invece accade qualcosa di diverso: “Ci hanno inquadrato, fatto salire sui furgoni e portati nei commissariati: identificati, impronte digitali, foto e poi in carcere senza un perché. Dopo ore, un interprete ci ha spiegato che si trattava di arresto e ci ha letto i nostri diritti. Roba da non credere. per essere rilasciati subito l’interprete ci ha spiegato che era meglio accollarci capi d’imputazione non veri, come l’aver turbato l’ordine pubblico gridando ed abbandonando bottiglie in strada, con la prevista multa. Alla fine, così è stato e sabato siamo riusciti a lasciare la Polonia dove non andrò mai più – chiude Maurizio – malgrado le scuse finali dei poliziotti che evidentemente si sono resi conto di aver esagerato”. Intanto ventidue tifosi su 149 fermati sono ancora trattenuti, mentre tutti gli altri liberati come nel caso dei cinque mirtensi. I tifosi trattenuti sono accusati di adunata sediziosa e aggressione a pubblico ufficiale. Il Ministro degli Esteri, Emma Bonino, sulla questione ha incontrato l’omologo polacco chiedendo la liberazione dei laziali e di fare chiarezza sulla vicenda. (Redazione) Foto: dal web ©

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