PIANA REATINA, INTERVIENE LA UIL: “FORTE STATO DI DEGRADO, COSA FARÀ IL COMUNE?”

“In più occasioni abbiamo denunciato il forte stato di degrado in cui versano alcune zone della Piana – dice il segretario generale della camera sindacale della Uil di Rieti, Alberto Paolucci – chi vive in questa parte di città, nonostante paghi le tasse alla stregua dei residenti del centro, è costretto a convivere con situazioni ai limiti del Terzo Mondo: senza rete fognaria, senza illuminazione pubblica, senza rete del metano”. In merito alla notizia di un contenzioso in atto rispetto alla competenza tra il Comune di Rieti e il Consorzio della Bonifica relativamente alla manutenzione e pulizia di fossati e canali nella Piana reatina è tornato ad intervenire Alberto Paolucci. “Stando alle dichiarazioni comparse sulla stampa locale, sembra che il problema possa essere ricondotto unicamente alla pulizia dei fossi e dei canali che scorrono lungo la Piana. Di sicuro si tratta di un problema da non sottovalutare anche in vista della stagione invernale alle porte che, con l’arrivo delle piogge, se non verranno effettuati lavori di ripulitura preventivi, rischia di vedere verificarsi nuovi allagamenti. Tuttavia c’è dell’altro. Molto altro – prosegue Paolucci – l’assessore Carlo Ubertini non può limitarsi a rispondere che il Comune è pronto a far fronte a parte dell’impegno economico necessario a ripulire i corsi d’acqua. Cosa ha intenzione di fare il Comune rispetto ai servizi minimi essenziali assenti? Dobbiamo ancora sopportare di vedere illuminato a giorno la zona dei parcheggi di Chiesa Nuova (tra l’altro sempre vuoti) e restare al buio in zone abitate come via Criano, via Torrente e via Porcara, alcune delle quali ricadono all’interno della Riserva laghi Lungo e Ripasottile, zona che dovrebbe essere valorizzata?”. La Uil si rivolge direttamente al sindaco Petrangeli. “Signor sindaco, aspettiamo lumi in merito e soprattutto aspettiamo di sapere quando intenderete intervenire concretamente nelle opere di urbanizzazione”. Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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