“PASQUALE DA CITTADUCALE”: MANCU PE A COPPA KORACCE CE STAEA TUTTA ‘SSA GENTE

Anche Pasquale da Cittaducale era in piazza ad ascoltare Beppe Grillo. Nella sua rubrica su RietiLife, come da tradizione, ospitiamo le sue impressioni e riflessioni.

C’ero anche io la sera scorsa ad ascoltare Beppe Grillo. C’ero anche io tra i 7 mila di una piazza che mai prima d’ora era stata in grado di registrare un “sold-out” del genere: «Mancu quanno la Sebbastiani bense la Coppa Koracce (Arrigoni Rieti – Cibona Zagabria vinta per 76-71 nel Marzo 1980 a Liegi in Belgio, NDR) ce staea tutta ‘ssa gente», ha esclamato un settantenne al mio fianco, amante della bici da corsa, che ha più volte ripetuto: «Isti de prima mau ruttu le palle, staorde bajo a votà pe issu (Grillo) che me pare u meno peggio. Armeno non ce racconta le cazzate dde issantri, Bersani, Berlusconi e dde illu leciu de Monti che cià pijatu pe ‘u culu e m’ha scuciti quaci dumila euro de Imu».  C’ero, e debbo dire di essere rimasto sconcertato non solo dal numero impressionante di partecipanti, ma soprattutto per come le persone hanno preso parte allo spettacolo, perché di tanto si è trattato, condotto sapientemente da “un animale” da palcoscenico qual è, appunto, Beppe Grillo. Un successo senza precedenti che il day-after stenta a riconoscere, ma è così,  perché finora nessuno, e sottolineo nessuno, era riuscito a gremire all’inverosimile la piazza cittadina. Ho ascoltato qualche commento che purtroppo lascia il tempo che trova. «Ma sì, saranno stati pure 7 mila ma la maggior parte sono stati i curiosi, coloro che non lo voteranno mai».  Oppure: «Forse sono andati a vederlo per farsi una risata, d’altronde Beppe Grillo è un comico e di cose per far ridere ne dirà tante». No, stavolta credo proprio che sia l’esatto contrario e, a mio personale giudizio, credo proprio che tanta gente, tantissima gente, era li per ascoltare meglio, per capire da vicino le idee del Movimento 5 Stelle e per avere una più completa visione di questo tsunami che ha investito il Paese, che sta spaccando la casta e sta mettendo paura a chi sente il terreno diventare friabile sotto i piedi. Non può essere che quei 7 mila, me compreso, erano li solo per curiosità o per assistere ad uno Zelig sotto le stelle senza pagare il biglietto. Non può essere che quei 7 mila non avessero nient’altro da fare se non ascoltare un comico qualsiasi. Affianco a me ho avuto più persone, dal settantenne che c’era la sera della Korac, ad un imprenditore che ha avuto il tempo, nelle due ore di mia permanenza, di raccontare aneddoti legati ad alcuni suoi conoscenti del nord Italia che dopo avercelo “avuto duro”, hanno cambiato diametralmente idea spostando le loro attenzioni, prima padane, sul comico genovese che sotto-sotto non dice più stronzate degli altri. L’intervento di Beppe Grillo in questa città oberata da disoccupazione, da fabbriche che chiudono, da altre che se ne vanno, ha spaccato il credo di noi tutti che finora, forse, tranne qualche piccola comparsata dei vari politicanti di turno, non avevamo mai assistito ad una roba di questa portata. Un comico che (per curiosità?) ipnotizza 7 mila persone capaci, in alcuni frangenti, di rimanere in totale silenzio per captare al meglio le sue parole, ascoltando e riflettendo in tempo reale e, cosa che davvero mi ha lasciato di stucco, senza deliri o cori da stadio. Grillo ha toccato temi importanti, e non sta certo a me dire se siano giusti o sbagliati, ma ha lasciato capire cose che il popolo comune, quello che praticamente mi circondava, vuole sentirsi dire da chi poi andrà a governali. E’ stata una serata piacevole, aldilà di chi andrò a votare, perché ha messo “alla berlina” anche i nostri poveri politici locali rimasti senza parole. Non c’era nessuno… anzi c’erano, ma stavano affacciati dal Palazzo Comunale, manco stessero in tribuna Monte Mario, e non so se erano solo politici o anche qualche impiegato, così come quelli della Provincia, che invece di lavorare (?) hanno preso parte all’evento rimanendo in finestra tutto il tempo. Grillo ne ha avute anche per loro che, ad un certo punto, si sono ritirati nelle loro stanze dopo essere stati chiamati in ballo e, naturalmente, messi k.o. dalle bordate del comico e dalle lamentele dei precari rimasti a casa. Se avessero voluto ascoltare Grillo potevano scendere da Palazzo!! Non sono su Facebook, ma dal profilo di mio figlio, attraverso la pagina di RietiLife  (a proposito complimenti a tutto lo staff per l’immenso lavoro svolto) ho anche letto alcuni commenti di personaggi della politica locale che farebbero meglio a starsene zitti invece di sproloquiare. Capisco che sarà difficile per tutti ingoiare e digerire un rospo del genere ma la realtà, e quella della sera scorsa in piazza Vittorio Emanuele credo non abbia bisogno di ulteriori commenti, è che questo paese non solo ha la necessità, ma ha una grande voglia di cambiare, di mandare a casa le “mummie”, i “nani”, i “guaglioni” e “gargamella”. E forse questa sarà la volta buona. (Pasquale da Cittaducale). Foto: Emiliano GRILLOTTI © 22 Febbraio 2013

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