“PASQUALE DA CITTADUCALE”: LETTERINA A BABBO NATALE

Caro Babbo Natale.
Mi chiamo Pasquale, Pasquale da Cittaducale. Sono un uomo di mezza età, come mi definisce il “mio” direttore, felicemente sposato e padre di un bel ragazzino. Non ti dico cosa faccio nella vita altrimenti te la prenderesti pure con me, ma posso dirti che sono a contatto con diverse sfere e ceti sociali che in tutto questo tempo mi hanno fatto capire cos’è davvero la crisi. Io, carissimo Babbo Natale, mi ritengo piuttosto fortunato: ho una casa (anche se a metà con il governo), un buon lavoro e una apparente tranquillità…finché dura. A parte me, che sono diventato una sorta di spauracchio per tutta la città (così mi riferisce il direttore di RietiLife che prima di pubblicare i miei articoli parla con tre avvocati), con questa letterina volevo farti sapere alcune cose. Con la speranza che almeno tu riesca a far qualcosa e, in caso, esaudirmi qualche desiderio. Vedi, caro Babbo, in questa città le cose non vanno bene per una serie di motivi che sono gli stessi che stanno portando l’Italia nel baratro. Ti spiego meglio. A Rieti si sono accumulati 100 milioni euro di debiti, pensa che l’ENEL ci sta staccando l’energia elettrica dei lampioni delle strade perché il Comune non può pagare le bollette e non so per quanto tempo ancora i dipendenti comunali percepiranno lo stipendio, che potrebbero portarci via la Provincia, dopo che già una serie infinita di enti e istituzioni hanno preso altre strade. Senza considerare che diverse realtà produttive presenti in quello che rimane del Nucleo Industriale (ridotto ad una periferia afgana bombardata) hanno fatto le valige lasciando a piedi diverse famiglie. Tra poco, caro Babbino, non ci rimarrà manco il Terminillo: può darsi che lo pignorerà l’Equitalia per poi venderlo all’Abruzzo che ne farà una grande stazione invernale sullo stile di Roccaraso e/o Tagliacozzo. Pensa che quest’anno non hanno neanche addobbato la piazza per il Santo Natale…un albero, un capannone e un proiettore di stelle! Che tristezza caro Babbo Natale, io fossi in te starei seriamente inca..volato. Se dovessi passare di qua ti accorgeresti che non ti sto dicendo bugie. La situazione è questa e non credo sia di facile risoluzione. Quindi, carissimo Babbo, ti chiedo di fare qualcosa per questa città, per i suoi abitanti e per i suoi governanti. E’ di questi giorni la notizia che i negozianti stanno lamentando grosse difficoltà che neanche il Natale può lenire visto che, sempre in questa città, i disoccupati, i cassaintegrati, le famiglie senza reddito o con un reddito che non supera i 15 mila euro all’anno e gli esodati, sono in costante aumento. Tutto ciò senza pensare che l’Amministrazione cittadina, proprio per metterci definitivamente a tappeto, ha deciso di farci pagare il massimo dell’aliquota Imu! Praticamente un giroconto tra la banca e le casse comunali con la 13^ che si è dissolta in un nanosecondo! Capisci caro Babbo che stiamo inguaiati non poco e che quello di quest’anno sarà un Natale da fame. Ieri, domenica 23 dicembre, sono stato con la mia famiglia a spasso per via Roma che dovrebbe essere il cuore pulsante della città. Dovrebbe…infatti non lo è per niente tanto che ho toccato con mano le difficoltà di alcuni negozianti che, molto probabilmente, tra la fine di gennaio e i primi di febbraio potrebbero essere costretti a… chiudere! Tanto per rimanere in tema e non farci mancare nulla. Ad un commerciante che conosco da anni gli ho chiesto: <Ma l’Amministrazione Comunale, tranne aprire i varchi ztl, ha fatto qualcosa per poter invitare e convincere i cittadini a spendere?> Non posso riferirvi la risposta perché rischierei una denuncia anch’io. Lo stesso, che vi garantisco essere un noto imprenditore, mi ha fatto notare la totale assenza di luminarie nella via principale di Rieti ed ha commentato in modo non pubblicabile gli addobbi per il Natale presenti (dove?) in città. Capiamo che il sindaco Petrangeli e la sua Giunta abbiano cose più importanti da fare e sono da poco al governo e capiamo pure, comprendendo lo stato mentale in cui versa, che l’opposizione attualmente è impegnata a far uscire i cani dalla sala consiliare. Almeno per il Natale, il primo per una Giunta di centro-sinistra dopo un millennio, potevano fare qualcosa di più. Tipo: perché non organizzare un evento simile al black friday così come negli Stati Uniti e non solo? Perché non creare una sorta di special-card per i meno abbienti o per i monoreddito? Perché non creare una convenzione con i negozianti per poter spingere i reatini a spendere qualcosa in più, con l’auspicio di muovere denaro e creare economia? Perché? Perchè evidentemente, tutti nessuno escluso, non sono in grado di far fare un salto di qualità a questa città che se prima soffriva adesso appare in coma irreversibile. Questo è quanto caro Babbo, purtroppo non posso chiederti i miracoli perché non sei in grado di farne e perché di sicuro non ce li meritiamo. L’unica cosa che ti chiedo è che questa città possa passare in serenità questa che sarebbe dovuta essere una grande festa. Di pace e di amore. Ma purtroppo non è così. Grazie per l’attenzione carissimo Babbo Natale. Un abbraccio, tuo Pasquale.
Infine colgo l’occasione per ringraziare tutti i lettori di RietiLife e soprattutto coloro che seguono appassionatamente questa rubrica che a detta del direttore arriva a numeri incredibili. Per questo voglio augurare a tutti voi un sereno e felice Natale. Foto: RietiLife ©  24 Dicembre 2012

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