NAUFRAGIO CONCORDIA: REATINI TRA I SOCCORRITORI

Pubblichiamo l’articolo del “Corriere di Rieti” a firma di Leonardo Ranalli.

Si chiamano Andrea Bassignani e Alessandro Dante e fortunatamente non sono dispersi o, peggio ancora, morti nella tragedia del Concordia, ma due graduati della Guardia Costiera, che, rispettivamente, nonostante la comune origine in provincia di Rieti dove hanno vissuto prima di partire per motivi legati al lavoro, prestano servizio a Porto Santo Stefano e all’Isola del Giglio. Straziante il racconto dei due su quello che è in corso nell’isola toscana dove ormai le attenzioni dei media internazionali continuano a descrivere uno scenario assurdo nel panorama che offre e assurdo nella ricostruzione dei tragici fatti che hanno portato a un bilancio pesantissimo per l’incidente accaduto alla nave da crociera, che ad oggi conta 11 morti e 23 dispersi. Mentre il sottocapo Dante è stato tra i primissimi ad accorgersi di quanto in corso, considerando che stava prestando servizio presso il Giglio, il maresciallo Bassignani è sopraggiunto nelle ore successive, quando cioè è partita l’operazione di salvataggio e recupero. “Tra venerdì e sabato – dicono – della Costa Concordia, ormai relitto sulle coste dell’isola del Giglio. Terrificanti i racconti dei superstiti, ancora più terrificanti i primi fatti che stanno aiutando gli inquirenti a ricostruire le fasi nevralgiche dell’impatto con gli scogli. Scene di follia e paura e uno scenario poco rassicurante dove stanno lavorando anche due reatini della guardia costiera Siamo stati impegnati nelle operazioni di trasporto con la vedetta dei superstiti e subito dopo sono partite le operazioni di riconoscimento per creare un elenco completo dei passeggeri e capire realmente quanti ne mancano ancora all’appello. Subito dopo è stata la volta degli interventi dei vigili del fuco e del reparto sommozzatori tra gli elicotteristi è presente un altro reatino che presta servizio a Roma – per dare seguito alle operazioni di recupero di chi è rimasto incastrato nella nave e delle vittime, ma questa fase, vuoi per le condizioni difficili dell’incaglio della nave, vuoi per la precaria stabilità della stessa, sta procedendo con una certa cautela e lentezza”. Indubbio, come emerge dal racconto, lo strazio di chi, in queste ore, sta intervenendo sul relitto e, a rimanere difficile da affrontare, è la fase del recupero dei cadaveri, alla quale i due hanno partecipato. Agli aspetti più crudi della vicenda si aggiungono tutti gli altri, che non sono comunque da meno. Come ricorda il maresciallo Bassignani, la guardia costiera, e lui nello specifico, sta seguendo anche altre importanti fasi delle operazioni che sono quella dell’antinquinamento e dell’antisciacallaggio. Due aspetti che nella tragedia potrebbero rimanere in secondo piano, ma che, ai fini pratici, restano sotto i riuettori. Come dichiarato da Max Iguera, responsabile delle operazioni della Smit Salvage, la ditta olandese specializzata e incaricata dalla Costa Crociere di rimuovere il carburante, le operazioni di rimozione del relitto dureranno diversi mesi e per quanto riguarda invece il carburante, per recuperare 2mila e 400 tonnellate di combustibile ci vorranno dalle 2 alle 5 settimane. Una tragedia su tutti i fronti. Foto: Emiliano GRILLOTTI © Isola del Giglio ( Gr),  19 Gennaio 2011

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