Mascherine, autocertificazione, distanziamento, cinque fasi, 7 prof. Benvenuti alla maturità ai tempi del coronavirus. Dove non c’è più il toto-traccia, il rompicapo della seconda prova, il quizzone e poi l’orale. Non c’è l’anticipazione, sempre fake, dell’autore della prima prova, ma non c’è neanche il rito collettivo dell’entrata in massa a scuola e forse, neanche della “Notte prima degli esami”. Sarà “solo” un’ora di faccia a faccia con i docenti, con 5 momenti da affrontare. Ma guai a dire ai maturandi che sono privilegiati: arrivano dal lockdown, lezioni a distanza con la connessione traballante e un Ministro che ha centellinato le decisioni, lasciando tutti sul filo fino all’ultimo. In Italia sono circa 500mila gli studenti che da domani (il calendario varia da scuola a scuola, come la lettera d’alfabeto con la quale si inizia) si appresteranno ad affrontare il temutissimo esame di maturità, il primo, e speriamo ultimo, durante una pandemia mondiale, nell’anno che ha visto annullati il pranzo dei 100 giorni, le gite scolastiche e le preoccupanti prove scritte. Nel Reatino, da Amatrice a Passo Corese, passando per la città, i maturandi sono 1206, come si legge nel documento pubblicato dall’Ufficio Scolastico Provinciale; solo una piccolissima parte sono esterni o “privatisti”. Noi abbiamo sentito due dei maturandi reatini, Sean Lo Prinzi del Rosatelli e Luca Mazzilli dello Jucci. (Video realizzato da Christian Diociaiuti).

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