Livia muore a 15 anni: Rieti è nel dolore | IL RICORDO

(r.l.) Aveva solo 15 anni Livia Lestini, morta stanotte al Bambin Gesù di Roma. Livia – reatina, classe 2005 – frequentava il liceo Classico “Marco Terenzio Varrone“: una malattia oncologica, con una pesante involuzione nelle ultime ore, l’ha strappata a familiari, amici, conoscenti, compagni di classe.

Appassionata di sport (in particolare basket) e musica (aveva vinto anche alcuni riconoscimenti), Livia come tutte le ragazze della sua età amava anche aggiornare i suoi profili social come TikTok, in cui ora rimangono le immagini di momenti spensierati da sola o con gli amici, a suon di musica e balletti.

Social in cui ora a salutarla sono in tanti, che non si capacitano come un male possa vincere su una giovane vita come quella di Livia. Shock in città tra chi la conosceva e anche chi ha appreso la notizia pur senza averla mai incontrata.  Domani, mercoledì 16 settembre, l’ultimo saluto a Livia alle 16 a San Francesco Nuovo, a Piazza Tevere.

 

Il ricordo di Francesco Saverio Pasquetti – via Frontiera

Abbiamo assistito, inconsapevoli, alle tue prove di “volo”, dolce, piccola Livia. E quel volo, ora, lo hai spiccato davvero. Ti immagino, nei cieli sconfinati dell’eternità, dispiegare le tue ali ora maestose e più candide della neve, e dirigerti sicura, gioiosa, felice, verso la luce abbagliante del Padre.

Certo delle alucce dovevi già averle – ben nascoste sotto la casacca verdolina del tuo gruppo – appena due settimane fa; vederti al campo estivo del post cresima di san Francesco Nuovo, organizzato nonostante il covid, era già un miracolo. Molti, tutti certo – perlomeno chi ti conosceva – alla penitenziale di apertura del campo, il giorno prima, erano rimasti scossi, sconvolti nel vederti incedere – zoppicante ed incerta – verso il sacerdote per avvicinarti alla confessione.

Della Livia che conoscevamo non c’era molto, ormai e quel corpo sofferente lo testimoniava. Ma lo spirito, quello, era integro, intatto, saldissimo. Il sorriso, seppur nascosto in un volto trasfigurato, ancora inestinguibile e vivissimo. Avevi voluto partecipare, a tutti i costi, nonostante tutto. E la tua presenza è stata la catechesi concreta più grande e più bella che Dio misericordioso potesse donarci in questa straordinaria esperienza a contatto con i ragazzi. E lì, al “parco avventura” di colle san Mauro, increduli, abbiamo assistito alle tue “prove di volo”. Continua a leggere su Frontiera

Foto: RietiLife ©

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