Caporalato, lavoro irregolare e falsi redditi di cittadinanza: operazione nel Reatino dell’Ispettorato del Lavoro

L’Ispettorato territoriale del lavoro di Terni e Rieti prosegue la propria azione istituzionale quale presidio di legalità sul territorio, nell’alveo della Mission assegnata all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, quale Agenzia posta sotto l’egida e le direttive del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali. Nelle scorse ultime settimane, in particolare, è stata programmata ed avviata dalla sede ITL di Rieti una azione multipla, mirata e rivolta al contrasto del “Caporalato” e del “lavoro irregolare” nell’ambito della filiera dell’allevamento e agricolo-alimentare, anticipata da controlli e investigazioni preventive. Specificamente, gli uomini del NIL di Rieti, specialità dell’Arma – Comando Tutela Lavoro, unitamente agli Ispettori civili e con l’importante contributo sinergico dei Carabinieri appartenenti alla struttura territoriale del Comando Provinciale Reatino, hanno effettuato una serie di controlli che hanno riguardato, in particolare, un mattatoio gestito da una azienda agricola operante in provincia, nel comune di Cittareale.

“Questa attività – dicono dall’Ispettorato – si è sostanziata con il deferimento, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica, del titolare dell’Azienda, quale responsabile della violazione dell’art. 603 bis sul Caporalato e del d.lgs. 286/1998 per aver impiegato 3 lavoratori di cui 2 in nero, in quanto sconosciuti alla PA, ed 1 quale lavoratore irregolare sul territorio Italiano, di nazionalità indiana, approfittando dello stato di bisogno, in condizioni di assoluto sfruttamento. In particolare oltre alla reiterata corresponsione di retribuzioni nettamente inferiori a quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro, anche rispetto alla quantità e qualità di lavoro svolto. Il titolare dell’Azienda è stato ritenuto responsabile anche della violazione multipla delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Segnatamente sono state emesse prescrizioni ai sensi del d.lgs. 81/2008: per la mancata valutazione dei rischi e assenza del relativo documento DVR; per la mancata formazione e informazione dei lavoratori, circa i rischi durante la loro attività; per non aver nominato il Responsabile del servizio prevenzione e protezione RSPP. Sono state quindi elevate ammende per oltre 7.100 euro. È stato conseguentemente adottato dagli Ispettori del lavoro militari e civili il provvedimento di immediata sospensione dell’attività imprenditoriale”.

“Nella stessa azienda sono stati contestualmente svolti controlli rispetto al rischio epidemiologico Covid 19 ed elevate ulteriori sanzioni amministrative per complessivi 14.715 euro per evidenti irregolarità rilevate – dice l’ispettorato – Comunque connessa allo stesso mattatoio controllato, gli uomini del NIL hanno potuto verificare la presenza di una seconda ditta operante in ‘appalto’ con ragione sociale e sede in provincia di Ascoli Piceno, anch’essa operante impiegando un lavoratore al nero. Sempre in ambito di controlli in agricoltura il personale dell’Ispettorato del lavoro ha effettuato un’altra attività nel comune di Contigliano nei confronti di una azienda la cui titolare si è resa responsabile, anch’essa, sempre della violazione dell’art.603 bis c.p.p. – legge sul caporalato – impiegando irregolarmente un lavoratore Rumeno in condizioni di sfruttamento. Si sono quindi irrogate sanzioni amministrative per oltre 16.600 euro e recuperi previdenziali, per contributi evasi, pari a 91.000 euro. Nella medesima azienda agricola veniva trovata in appalto, una seconda impresa del settore edile, sanzionata per la non osservanza della norma sulla sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro ai sensi del d.lgs.81/2008 nonché per l’impiego di un lavoratore al nero, elevate sanzioni per diverse migliaia di euro. Nel quadro degli obiettivi sempre della filiera agro alimentare un altro controllo ha avuto ad oggetto una frutteria al dettaglio, operante nel comune di Fara Sabina, dove è stato rinvenuto un altro lavoratore al nero ed elevate sanzioni amministrative per oltre 23.000 euro. Infine degna di menzione è l’attività di controllo svolto anche rispetto al percepimento illegittimo del cosiddetto reddito di cittadinanza. In particolare si è deferita in stato di libertà alla Procura della Repubblica una cittadina cubana trovata in attività lavorativa in un pubblico esercizio di Rieti città. Di tutte queste attività irregolari sono stati informati Autorità giudiziaria ed enti competenti”.

Foto: RietiLife ©

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