Retrocessione, nasce un asse tra i Comuni di Rieti e Rimini: “Spesi soldi pubblici per adeguare stadi, chiediamo danni”

(ch.di.) Un asse Rieti-Rimini contro la retrocessione in D delle due realtà calcistiche. La Figc, dopo il consiglio odierno, ha sancito la retrocessione di Rieti, Rimini e Gozzano, ultime nel girone C. Lo stop al campionato per la pandemia ha portato il calcio di terza serie a riadattarsi: a rimetterci è stata anche la squadra amarantoceleste, per i motivi che spieghiamo QUI. 

Una modalità definita “ingiusta” per dirla con le parole di Roberto Donati, considerati sì i problemi avuti dal Rieti in tutta la prima parte della stagione, ma anche il fatto che mancano 8 turni alla fine della regular season e che il Rieti (come Rimini e Gozzano, ma non come Rende e Bisceglie che pur staccate sopra agli otto punti giocheranno comunque il playout) tecnicamente poteva provare almeno a salvarsi tramite un playout.

“Stiamo mettendo a punto una strategia – spiega il consigliere con delega allo Sport, Roberto Donati – insieme al Comune di Rimini per vedere cosa fare e quando. Abbiamo due tipi di problemi comuni: non siamo matematicamente retrocessi e sia noi che il Rimini lo troviamo profondamente ingiusto. La seconda è che le due realtà, ognuna per sé, hanno speso soldi pubblici per adeguare le strutture alla Lega Pro, credendo fermamente nel turismo sportivo. Se poi dopo due anni veniamo retrocessi d’ufficio, chiediamo i danni: il calcio non si fa più. Abbiamo speso soldi regionali e comunali, c’è qualcosa che non torna”. Il Comune, così come i tifosi, attendono anche una voce del club.

Foto: RietiLife ©

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