Crisi a Fara Sabina, presentata mozione di sfiducia contro Basilicata. Ipotesi di voto in consiglio l’8 giugno

(g.b.) I consiglieri di minoranza dei gruppi Fara Bene Comune (Gabriele Picchi, Danilo Maestri, Paolo Spaziani), Fara in Movimento (Giorgio Giovannelli) e Movimento 5 Stelle (Alessandro Bielli) hanno presentato una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Davide Basilicata, all’indomani della spaccatura all’interno della maggioranza di centrodestra, culminata con le dimissioni da assessori di Paola Trambusti e Giacomo Corradini, e la conseguente uscita dall’esecutivo locale del gruppo Fara 3.0 capitanato dall’ex vicesindaco Roberta Cuneo, cui ha fatto seguito la dura presa di posizione di Fratelli d’Italia.

La mozione, con tutta probabilità, sarà inserita nell’ordine del giorno del consiglio comunale del prossimo 8 giugno, e se sostenuta, oltre alla minoranza, anche dai due gruppi di maggioranza andati in rotta di collisione con il primo cittadino e quel che resta del suo cerchio magico, sancirà la fine dell’avventura amministrativa di Davide Basilicata, ergo dello scioglimento del consiglio comunale e dell’arrivo del commissario indicato dalla Prefettura di Rieti.

“La decisione di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco è stata assunta di fronte alla evidente paralisi amministrativa e politica oramai sotto gli occhi di tutti i cittadini – scrivono in una nota congiunta i consiglieri dei tre gruppi di minoranza – i giochi di potere all’interno della maggioranza stanno paralizzando la macchina amministrativa e la cittadinanza di Fara Sabina, che non lo merita, soprattutto in questo momento di crisi provocata dall’emergenza Covid-19, riteniamo che i comportamenti della maggioranza siano irresponsabili e determinati esclusivamente da interessi di parte e da esigenze di posizionamento politico.  I cittadini di Fara non meritano di assistere al teatrino che va avanti da molti mesi. I consiglieri di minoranza, con questo atto politico forte, intendono mettere a disposizione dell’intero consiglio comunale lo strumento per portare la crisi politica nella sede istituzionale propria, e cioè in consiglio comunale, per una discussione trasparente in cui ciascuno si assuma di fronte agli elettori le proprie responsabilità. Ci sono Consiglieri di maggioranza che non approvano l’operato del sindaco? – si chiedono dalla minoranza – allora assumano le decisioni politiche conseguenti e si esprimano chiaramente sostenendo la mozione di sfiducia”.

Appare difficile, al momento, che i due gruppi di maggioranza possano sostenere, nei fatti e nei voti, una mozione presentata dalla minoranza. Ma in politica, si sa, tutto è permesso.

Foto: RietiLife ©

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