Asl e l’ingaggio di un pool di avvocati: “Ecco come stanno le cose. Polemiche strumentali e fuori contesto”

La Asl replica alle accuse rivolte alla stessa azienda per la scelta di un pool di legali (leggi).

“La Direzione Aziendale della Asl di Rieti, con deliberazione Aziendale 426 del 28 aprile 2020 ha deciso di affidare un incarico di supporto, assistenza e consulenza legale per problematiche connesse all’emergenza Covid 19 allo Studio Legale DS e Associati con sede a Roma per un costo al lordo dell’IRPEF, pari ad euro 36.000 per l’intero anno. Il provvedimento, oltre ad essere totalmente legittimo (art.1 L. n. 165/2001) garantisce l’osservanza dei criteri di economicità, di efficacia, di pubblicità, di imparzialità e trasparenza di cui (art.1, comma 1°, L. n. 241/1990 come modificato dalla L. n. 15/2005) coerentemente con il vigente Piano Triennale Aziendale della Prevenzione della Corruzione e del Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità. La decisione è stata assunta secondo un criterio di competenza, vista la ventennale esperienza dello Studio professionale al supporto di strategia legale delle Direzioni Aziendali nella fase precontenziosa e secondo il principio costituzionale di terzietà, lungi dall’essere un atto di sfiducia nei confronti dei professionisti della provincia di Rieti e della stessa Asl, che come tutti gli avvocati reatini ben sanno, non dispone di un Ufficio Legale con Avvocati professionisti, bensì di un solo servizio di Affari Generali e Legali con personale amministrativo” scrive Asl.

“La Asl continua ad utilizzare, per la gestione di numerosi contenziosi, Avvocati reatini, alcuni oramai da numerosi anni, senza che nessuno di loro abbia mai posto questioni sulla necessità di utilizzazione di altri criteri di affidamento, peraltro sempre necessariamente di carattere fiduciario da parte dell’Azienda, così come per l’affidamento degli incarichi di tipo assicurativo, sempre affidati agli stessi Avvocati reatini. Ma superata la pandemia e fatto il bilancio delle azioni che hanno portato una provincia con ben 83 Strutture per anziani a superarla, potremo affrontare con serenità a chi, come e con quali competenze e assenza di conflitti d’interesse, affidare gli incarichi. Detto ciò, decontestualizzare tale affidamento, con parallelismi inopportuni quanto strumentali con l’attività di prevenzione e contenimento della pandemia è da irresponsabili, oltre ad essere denigratorio nei confronti di decine di operatori sanitari aziendali che da circa due mesi stanno lavorando per debellare il virus” dice Asl.

“L’Azienda Sanitaria Locale di Rieti, secondo le indicazioni del Ministero della Salute e della Regione Lazio, sino ad oggi ha effettuato presso l’ospedale provinciale e il territorio 15mila tamponi orofaringei, con ulteriori tamponi eseguiti ad alcune Stazioni di Forze dell’Ordine e alla Polizia penitenziaria. Ad oggi il numero di tamponi effettuati sul personale sanitario ha raggiunto l’87% del totale. L’Azienda inoltre, sta iniziando l’effettuazione dei test sierologici all’interno di una indagine di sieroprevalenza nazionale che, come da indicazioni della Regione Lazio, verranno eseguiti prioritariamente agli operatori sanitari, agli operatori delle ditte operanti nelle strutture ospedaliere, a tutte le Forze dell’Ordine e presso le Comunità ristrette quali RSA, Case di riposo, Comunità alloggio etc. Presso il Pronto Soccorso dell’ospedale de’ Lellis di Rieti è stato inoltre installato un macchinario utilizzato per i pazienti in ingresso, che effettua tamponi rapidi basati sulla rilevazione del frammento virale principale presente nelle secrezioni respiratorie. Sono invece 652mila 339, quindi più di mezzo milione, i DPI (dispositivi di protezione individuale) forniti sino ad oggi al personale sanitario della Asl” scrive Asl.

“In merito all’attività del Laboratorio Analisi aziendale, ribadiamo il concetto più volte sottolineato, anche pubblicamente. L’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio ha individuato dei lavoratori Hub di riferimento in tutta la regione per l’effettuazione dei test molecolari. Il nostro centro di riferimento è attualmente il Gemelli insieme al S.Camillo e al Campus Biomedico e tutta l’attività è certificata dallo Spallanzani. Se la Regione dovesse decidere di ampliare la rete ed inserire in questa anche il nostro Laboratorio, ci attiveremo immediatamente per predisporre le apparecchiature necessarie per eseguire i test.  Comprendiamo che in questo momento polemizzare sul Sistema Sanitario richiama l’attenzione dei cittadini, molto provati dalla pandemia, ma di fronte a un evento epocale del genere, che ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere oltre a svelare la mediocrità di alcune scale valoriali, non si può in alcun modo continuare a ripetere sé stessi.  E chi lo fa, è perché è rimasto vittima del suo stesso slogan, delle sue stesse cieche convinzioni demagogiche e strumentali. Per loro, la dimensione del Coronavirus è nient’altro che uno strumento per amplificare il proprio consenso, un nuovo scenario nel quale andare ad applicare la propria formula, che spesso non ha nulla a che vedere col bene comune, con la salute dei cittadini, che vale per noi molto di più delle mediocri e sterili polemiche, a fronte di tanta fatica per azzerare i contagi e tutelare la salute pubblica” conclude Asl.

Foto: RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email

1 Commento

  1. Pierò GIULI

    È una vergogna sperperare ancora denaro pubblico per consulenze legali , premi di produzione e stipendi d’oro quando l’ospedale di Rieti dispone di soli n.15 posti di terapia intensiva , questo significa che su un’utenza di circa 35.500 unità solo un paziente su 3.500 riesce ad essere curato con mezzi adeguati . Semplicemente vergogna