Cittareale, patria dell’Imperatore Vespasiano: “Un viaggio tra sapori, cultura ed ambiente” | PAESE CHE VAI

Ennesimo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]

(di Martina Grillotti) Nel nuovo appuntamento con “Paese che vai”: parliamo di Cittareale, uno dei comuni colpiti dal sisma.

DOVE SI TROVA? – Cittareale è un comune di 476 abitanti che si erge a 962 metri s.l.m; nel suo territorio, che confina con Umbria a nord e Abruzzo a sud, nasce il Velino, alle pendici del Monte Pozzoni. A presentare il comune e a dare un caloroso benvenuto ai turisti che vogliano visitarlo è il Sindaco Francesco Nelli: “Benvenuti a Cittareale, dove è possibile fare un viaggio tra sapori, cultura ed ambiente. Patria dell’imperatore Vespasiano, la nostra terra si sviluppa lungo la Valle Falacrina ed è cinta tra le vette del gruppo del Pozzoni, da cui si gode una delle viste più affascinanti di tutto l’Appennino con Laga, Gran Sasso, Sibillini e Terminillo. Tre le nostre eccellenze il birrificio Alta Quota e i produttori di farro, patate, miele, fagioli e formaggi tipici. Si può dormire e mangiare all’Agriturismo Lu Ceppe, oppure salire verso gli impianti sciistici di Selvarotonda e fermarsi per un pasto allo Chalet Miravalle con una magnifica vista mozzafiato sulla valle Falacrina. Per assaporare il borgo storico c’è il B&B “Ai piedi della Rocca”, mentre a valle si può mangiare all’Osteria Bartasca nella Frazione Santa Croce. Inoltre, abbiamo anche due bar, di cui uno che funge da piccolo supermarket per soddisfare le richieste dei turisti. Per vivere al meglio il nostro territorio, vi suggeriamo di venirci a trovare il prossimo 18 luglio in occasione del concerto ‘Note al Tramonto’: un evento mozzafiato ad alta quota in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia”.

QUANDO NASCE? – Cittareale nasce nel luogo dell’antico Vicus Phalacrinae, villaggio che ha dato i natali a Tito Flavio Vespasiano nel 9 d.C., imperatore romano e padre di altri due imperatori: Tito e Domiziano. Il comune, come lo conosciamo oggi, fu fondato, con il nome di Civitas Regalis, da Roberto d’Angiò nel 1329: egli unì più centri abitati, il più importante dei quali era Falacrinae, con lo scopo di rafforzare i confini nei pressi di Cascia e Norcia che in quel periodo avevano elevate mire espansionistiche. Il sovrano, al fine di incentivare l’affluenza di abitanti nel territorio, esentò il paese dalle tasse. Il paese prese rapidamente forma tanto che nella seconda metà del Trecento vi erano già state edificate, secondo un atto notarile del 1375, le chiese di S. Pietro, S. Antonio e S. Spirito di Civita Reale. Il re Luigi d’Angiò espresse nel suo testamento, nel 1383, il desiderio di avere per sé e sua moglie una celebrazione solenne nella chiesa di Cittareale, tanto era legato a questo territorio. Il forte legame con i re meridionali fece sì che la città fosse da questi sempre protetta e privilegiata, anche con l’esenzione fiscale che continuò ad esistere fino alla metà del 1500. Cittareale fu annessa durante il XV secolo alla contea di L’Aquila con il beneplacito dell’allora regina Giovanna II e da quel momento ne seguì le vicende storiche. Nel 1473 gli Aragonesi decisero di mandare truppe regie nella rocca a difesa dei confini settentrionali del Regno di Napoli, ma l’abitato continuò comunque ad essere sottomesso all’autorità aquilana. Il fatto di essere controllato da L’Aquila causò al paese lotte, assalti e saccheggi della vicina Amatrice che per questioni territoriali si trovava in lotta con gli aquilani: fu solo con l’intervento del sovrano aragonese che il conflitto si risolse. Nel periodo dell’occupazione francese Cittareale entrò a far parte del Secondo Abruzzo Ulteriore e fu poi inclusa nel distretto di Cittaducale con la riforma del 1810. Con l’annessione al Regno d’Italia il comune fu compreso nella provincia dell’Aquila fino al 1927, anno in cui passò alla neoistituita provincia di Rieti.

COSA VEDERE? – Sicuramente interessante e di grande prestigio storico è la Rocca di Cittareale, un’opera architettonica militare risalente all’epoca di Federico II di Svevia. Meglio conosciuta e nota come rocca di Manfredi, questa è secondo la leggenda il posto in cui le sue spoglie sono conservate. Fu fatta edificare per rafforzare i confini più lontani del regno e fu vittima nel corso degli anni di numerosi attacchi, tra questi quello degli amatriciani fu quello che la colpì più aspramente al punto da dover essere ricostruita, intorno alla fine del XV secolo. Sicuramente molto singolare è sia la sua forma triangolare, a ricordare la prua di una nave, molto inusuale peraltro nell’epoca, sia il fatto che tutte le pietre del rivestimento siano lavorate con una trama ornamentale a righe, altrettanto inusuale in quanto si trattava appunto di una fortezza militare. L’entrata principale era collegata al paese con un ponte levatoio, infatti si trovava in alto, precisamente dove oggi è stato posto il ponte che permette ai visitatori di entrare nel sito. Attualmente la rocca è visitabile gratuitamente ma su prenotazione contattando il Comune. Se si vuol fare un salto ancor più nel passato, sicuramente non si può mancare la visita del museo civico; questo contiene al suo interno i reperti archeologici rinvenuti con gli scavi del 2005, anno in cui fu scoperto un grande complesso romano del 100 circa a.C., un vicus, una necropoli del V-VII secolo d.C. e una grande villa, forse proprio quella in cui nacque Vespasiano. Il museo fu inaugurato nel 2009 in onore del duemillesimo anniversario della nascita di Vespasiano. Importantissimo per gli abitanti di Cittareale, ma purtroppo inagibile dopo il sisma del 2016, è il Santuario della Madonna di Capodacqua che si trova ai piedi del Monte Caituro, questo deve la sua nascita al ritrovamento miracoloso in un ruscello di un’immagine raffigurante la Vergine, tra il X e l’XI secolo. Ogni anno, la Madonnina, viene festeggiata con solenni celebrazioni e lunghe processioni nel giorno della Santissima Trinità, in memoria della carestia del 1779 quando un’eccezionale siccità si abbatté sulla valle Falacrina inducendo la popolazione, estremamente preoccupata, a cercare l’aiuto divino. Il 30 maggio, ricorrendo la festa della Santissima Trinità, tutto il popolo si recò pregando al Santuario di Capodacqua. In solenne processione l’immagine della Madonna fu portata a Cittareale e poi di nuovo nella sua chiesa: durante il viaggio di ritorno irruppe la pioggia salvando i raccolti e propiziando una stagione ricchissima di messi. Ogni anno da quel lontano giorno, si ripete la solenne processione che riunisce al Santuario le genti di tutta la vallata. Per gli amanti dello sport e soprattutto dello sci, il territorio di Cittareale offre un polo sciistico di quattro piste per lo sci alpino e tre piste per lo sci di fondo, in quota, sotto la vetta vi è inoltre la presenza di uno snowpark che si suddivide per livello.

QUALI SONO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI? – Il paese è certamente molto attivo nell’organizzazione di eventi, sagre e manifestazioni: il 18 luglio torna l’appuntamento con Note al Tramonto, il suggestivo concerto ad alta quota con la partecipazione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Il 9 agosto si svolge la tradizionale la Sagra della Braciola, che in questo 2020 festeggerà il sessantesimo anniversario: un’ottima occasione per degustare la carne alla brace in una cornice paesaggistica di tutto rispetto tra le montagne al fresco dei 1300 metri di quota; in questa occasione si vendono anche i prodotti tipici del territorio e si viene accompagnati da gruppi musicali folkloristici, un viaggio nel gusto e nella tradizione che fa da apripista alle manifestazioni estive curate dalla Pro Loco e dalle frazioni. Poi c’è Nitriti d’Autunno, che si svolge i primi tre giorni di settembre ed è dedicata a tutte le razze equine. Infine, l’8 dicembre il tradizionale evento di saluto all’arrivo del Natale con l’accensione dell’albero, i mercatini ed altri eventi che proseguono fino all’inizio dell’anno.

Foto: RietiLife ©

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