Jeffe, cuore amarantoceleste: “Pronto per il ‘mio’ addio e a vincere tutto con il Real” | INTERVISTA

(di Matteo Dionisi) Il 15 novembre 2019 è una data che Jeffe non dimenticherà mai. Per lui cinque stagioni con la casacca amarantoceleste del Real Rieti come giocatore e poi la svolta: il brasiliano – dopo gli addii di Duda e Miky – ha debuttato sulla panchina contro il Latina, regalando una vittoria alla sua squadra per 2-1. La dirigenza ha scelto lui per ripartire e per puntare agli obiettivi che sono stati prefissati ad inizio stagione: il tricolore.

Fino ad ora Jeffe ha collezionato 9 vittorie, 2 sconfitte e un pareggio. Un bottino positivo che ha portato il Real a blindare il terzo posto in classifica, alle spalle dell’Acqua&Sapone e del Pesaro. La sua formazione nelle ultime uscite ha dimostrato un grande potenziale offensivo, ma quello su cui sta puntando veramente il tecnico è la difesa. Un aspetto da migliorare per essere la squadra più forte del campionato.

Il prossimo 2 febbraio al PalaMalfatti (leggi) darà l’addio al futsal giocato per iniziare il corso di primo livello da allenatore, in una partita che vedrà in campo molti amici del tecnico in una vera e proprio festa. A RietiLife Jeffe ha parlato del suo debutto, del neo arrivato Lukaian anche dell’ingresso di Claudio Marchisio nel movimento del Calcio A5.

Mister, a novembre lei ha debuttato sulla panchina del Real. Come è stato ritrovarsi dall’altra parte?

“Non è stato facile. Manca un pò di esperienza, ma da quello che ho capito fino ad ora è che la cosa più importante è avere la fiducia della squadra. Sono sempre in cerca di opinioni, decidiamo le cose insieme ma l’ultima parola è sempre la mia. Ho avuto una grande possibilità: come prima esperienza da allenatore ho a disposizione uno squadrone. Tutti mi danno fiducia e mi stanno seguendo tanto”.

Il 2 febbraio ci sarà il suo addio dal futsal giocato. Si sente pronto o vorrebbe fermare il tempo?

“Mi sento pronto. Molti amici mi hanno detto che potevo giocare ancora qualche anno, ma il programma era quello di giocare in questa stagione e iniziare il percorso da allenatore in qualche Under per prendere il tesserino. Invece mi sono ritrovato subito al massimo livello. Giorno dopo giorno sto entrando sempre di più dentro questa nuova veste: quando sono a casa studio, vedo gli allenamenti che fanno i migliori giocatori per prendere spunto, perché penso che possano aiutarmi. Mi piace sempre di più”.

Parliamo invece di futsal giocato: in Serie A c’è Cristiano Ronaldo e qui invece Lukaian Baptista. Questi due giocatori quanto ti fanno avvicinare ad essere la squadra migliore?

“Sono giocatori del massimo livello che ci sono nel mondo. Hanno sempre giocato in Nazionale, nei migliori campionati. Lo sforzo che ha fatto Roberto insieme a tutta la società, è la dimostrazione di quanto il Real faccia sul serio per vincere. Il suo arrivo ha fatto capire a tutti dove si punta, ed è anche per questo che io sto facendo di tutto per vincere. Nessuno credo che ha mai avuto una proprietà così”.

Sente sulle sue spalle il peso di vincere lo scudetto?

“Sono qui da 5 stagioni. Lo so che il Real cerca da anni di vincere lo scudetto e ogni anno è migliorata. La squadra all’inizio di questa stagione sentiva un pò di pressione, ma ora hanno capito la vera forza che abbiamo. So il potenziale che ho tra le mani: mi fido di loro, perché sanno che possono vincere tutto”.

Com’è invece il rapporto tra lei e Roberto Pietropaoli?

“Siamo come padre e figlio. Parliamo molto durante la settimana, ogni decisione che prendo la comunico a lui perchè capisce molto di calcio A5. Prendiamo le decisioni insieme, tranne una volta quando Rafael è stato ammonito. Roberto voleva che non prendesse il cartellino, mentre io lo volevo far riposare un pò, è mancata solo un pò di comunicazione tra me e lui. So che qui non è semplice fare l’allenatore ma io ci sto mettendo tutto me stesso”.

In Italia il calcio A5 è ancora un gradino sotto rispetto a Brasile e Spagna. Ieri però Claudio Marchisio, ex Juve, è entrato in questo movimento. Più precisamente nella L84 di Volpiano in Serie A2: questo che segnale è secondo lei?

“Io ho la mia opinione: tutti i giocatori di calcio hanno giocato nel calcio A5. Perchè è il modo migliore per sviluppare la tecnica, giocare in spazzi stretti e a ragionare più veloce. Prima Totti e ora Marchisio. Questo è un segnale forte, ma secondo me ancora manca molto per essere al livello della Spagna. Bisogna puntare sui giovani come succede in Brasile, questo investimento manca qui in Italia. Questo movimento sarà professionistico quando farà parte delle Olimpiadi. Ci sono molti sport li, manca solo il Futsal”.

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

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