Domenica 26 gennaio spettacolo a Poggio Mirteto in occasione della Giornata della Memoria

Il 27 gennaio 1945 furono aperti i cancelli di Auschwitz, campo di concentramento e di sterminio costruito dai nazisti, dove persero la vita oltre un milione di ebrei, tra cui molte migliaia di ebrei italiani. Da quel momento fu chiaro all’universo intero cosa fosse accaduto.

Elisabetta De Palo interpreta due monologhi legati da un filo tematico e temporale. Dando voce a due personaggi collegati dal senso profondo di un’osservazione da due angoli di Europa nel medesimo momento, i giorni della fine della Seconda Guerra Mondiale. Carla Tutino con la sua musica esalta il ritmo del testo, costruisce i movimenti profondi delle due interiorità, dialoga con la donna, ne sottolinea i pensieri, a volte la smentisce, a volte le fa pesare il senso di ciò che dice, creando così una vera partitura per voce e contrabbasso. L’autore stesso è in scena per rivelare con intuizioni poetiche il percorso creativo dell’opera, che si prefigge il compito di scuotere le coscienze in un oggigiorno sofferente. In OCCHI s’alternano due diversi monologhi con due diverse protagoniste: Una donna che è stata Sorvegliante in un campo di concentramento tedesco si abbandona a uno sfogo-flusso di coscienza immaginandosi un ipotetico giudice che la tartassa di domande. E’ una carnefice dall’anima denudata perché l’inquisitore è la sua stessa coscienza? O le domande che le rimbombano dentro sono formulate da Dio? Una donnetta umile che si esprime in dialetto osserva il mondo che cambia dalla cima del campanile del suo paesino situato in Veneto. Commenta la fuga dei mezzi militari tedeschi il giorno in cui stanno arrivando le truppe alleate e parla, ride, si commuove, racconta ciò che è stato e poi sogna ciò che arriverà. In un momento di passaggio così cupo per la nostra società dovremmo attraverso la forza della ragione e dei sentimenti tenerci lontani da quegli “orrori” che hanno marchiato a fuoco varie generazioni di esseri umani. Ma forse il solo ricordare non basta. I due testi più volte rappresentati come lavori autonomi sono stati ospitati nei palcoscenici italiani e in Polonia, Repubblica Ceca e Germania. In questo caso verranno uniti da un filo drammaturgico che lo stesso autore leggerà.

 

Gli interpreti

ELISABETTA DE PALO – E’ attrice e cantante. Dopo la formazione con Eduardo, Piera degli Esposti e con Angelo Corti, ha frequentato la Scuola Popolare di musica di Testaccio. Ha lavorato in teatro con molti registi fra i quali Aldo Trionfo, Nando Gazzolo, Riccardo Reim, Walter Manfrè, prediligendo autori contemporanei come Gianni Guardigli, Reim, Giuseppe Manfridi, Dimitri Patrizi e tanti altri. Fra gli spettacoli che ama ricordare ci sono: “René da Chauteaubriand” (regia di Riccardo Reim), “Sognare forse…” (da Shakespeare, regia di Walter Manfrè), “Scendono le parole, suonano le campane” di Gianni Guardigli. La popolarità è arrivata con il piccolo schermo, dove per dieci anni ha interpretato un personaggio molto amato in “Vivere”, e altre fiction e film. Nel 2017 ha interpretato il ruolo della Contessa in “Suburra” 1 e 2, e quello di Lenù (adulta) ne “L’amica geniale” tratto dalla quadrilogia di Elena Ferrante. Di prossima uscita “Duetto” un film prodotto da Nexus (Brasile) che la vede protagonista a fianco di Giancarlo Giannini.

 

CARLA TUTINO – Contrabbassista di formazione principalmente classica, specializzata nella prassi esecutiva barocca. Ha svolto e svolge un’intensa attività cameristica e orchestrale con importanti formazioni, spaziando dal barocco al classico, dal popolare alla musica colta. Fra le tante formazioni con cui ha collaborato e collabora: “Concerto Italiano” di Rinaldo Alessandrini, “Orchestra Barocca Italiana”, “Solisti Aquilani”, Teatro dell’Opera di Roma, “Roma Sinfonietta”,“Freon”,“La banda della ricetta”, “Quadrondo quintetto”. Ha lavorato e lavora per registrazioni di musiche per film, con i principali autori: Ennio Morricone, Nicola Piovani, Franco Piersanti, Paolo Buonvino. Importanti le collaborazioni in teatro con Nicola Piovani, “ Compagnia della Luna”, Maria Maffei e, insieme a Sandra Ugolini, Paolo Emilio Landi.

 

L’AUTORE GIANNI GUARDIGLI – Nasce a Forlì, ma dalla metà degli anni ’80 vive e lavora a Roma. Ha firmato otto regie teatrali e scritto circa cinquanta pièce. I suoi testi più significativi sono: “Erinnerung”, testo segnalato al Premio Riccione per il Teatro nel 1995 e Premio Rosso di San Secondo nel 1998, portato in vari paesi europei; “Le luci di Algeri” (primo lavoro scritto in versi) nel 2000 vince il Premio Flaiano e va in scena in Italia e in vari paesi europei; “Shakespeare vs Shakespeare”, testo scritto insieme al drammaturgo scozzese Paddy Cunneen e a Laura Pasetti (Piccolo Teatro di Milano – Teatro Strehler); “Scendono le parole, suonano le campane” va in scena a Roma nel 2010 con l’interpretazione di Elisabetta De Palo. I suoi testi sono stati rappresentati anche in Germania, Francia, Svizzera, Svezia, Scozia, Repubblica Ceca, Slovenia, Polonia. Ha adattato per il teatro Gelo di Thomas Bernhard (con Roberto Herlitzka), “Notturno indiano” e “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi (con Andrea Giordana e Paolo Ferrari), “La bestia umana” di E. Zola (con Arnoldo Foà), “Le affinità elettive” di W. Goethe (Edoardo Siravo), “L’albergo dei poveri” di M. Gorkij (con Giancarlo Cobelli).

 

Lo spettacolo “OCCHI” può essere messo in scena anche in spazi non convenzionali, al chiuso e all’aperto, poichè richiede minimo ingombro. L’unica esigenza risiede nella congruità del contesto con il tema trattato. Lo spettacolo dura circa 1h e 15′ e necessita unicamente di inquadratura nera, due leggii e una postazione per lo strumento musicale. A seconda dello spazio, può essere necessaria adeguata amplificazione.

Foto: Manzo ©

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