Si torna a versare i contributi nelle zone colpite dal sisma. Confartigianato: “Insensato”

Confartigianato Imprese Rieti comunica che l’INPS, con messaggio del 13 gennaio 2020, n. 78, ha fornito precise indicazioni per la ripresa del versamento dei contributi sospesi nei territori del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016 e del 2017. In particolare, l’Istituto specifica che, entro il 15 gennaio 2020, tutti i soggetti che hanno fruito della sospensione devono riprendere i versamenti alle regolari scadenze.

Gli importi sospesi potranno essere rateizzati facendo riferimento alle indicazioni fornite dall’INPS anche per quanto riguarda l’applicazione del regime de minimis alla riduzione dell’onere contributivo, puntualizzando che l’agevolazione contributiva relativa alla quota a carico del datore di lavoro può essere riconosciuta soltanto all’esito degli obblighi di registrazione sul Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA).

Il versamento dei contributi previdenziali dovrà essere effettuato nella misura del 100% per quanto concerne la quota a carico del datore di lavoro, del 40% relativamente alla quota a carico del dipendente.

Le modalità di versamento sono le seguenti:

  • pagamento in unica soluzione entro il 15 gennaio 2020;
  • rateizzazione fino a un massimo di 120 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 15 gennaio 2020.

“La ripresa del versamento dei contributi sospesi – commenta Maurizio Aluffi, Direttore di Confartigianato Imprese Rieti – ci sembra quanto meno intempestiva e insensata. Basterebbe parlare con un qualunque imprenditore di Accumoli o Amatrice, per esempio, per rendersi conto che le imprese sono ancora ferme e che, in generale, il sistema economico-produttivo dei territori colpiti dal sisma non è affatto ripartito. Peraltro, come Confartigianato, abbiamo sempre sostenuto che la sospensione dei versamenti fosse solo un palliativo momentaneo e non un vero sostegno per chi ha perso tutto. Almeno per Accumoli e Amatrice sarebbe stato più opportuno e probabilmente più giusto prevedere l’esenzione totale dal pagamento dei contributi. Il rischio è che le imprese non solo non riprendano a versare i contributi, accumulando debiti con lo Stato, ma che chiudano del tutto, impoverendo ancora di più il territorio”.

Foto: RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email