Magia di Natale: La Fenice racconta attraverso storie, poesie e i canti della “Pasquarella”, la tradizione natalizia leonessana.

I canti della tradizionale “Pasquarella” sono l’espressione più genuina e sincera della celebrazione del Santo Natale. Eseguiti in dialetto locale, con l’ausilio di strumenti musicali semplici, hanno da sempre portato nelle case, nelle botteghe, per le vie del paese e nelle piazze, l’annuncio gioioso della venuta del Salvatore. Le figure tipiche del presepe, Maria, Giuseppe, il Bambino Gesù, i re Magi, la stella ed i pastori, diventano anch’esse parte integrante della realtà popolare leonessana.

Abbiamo raccontato alcune particolari consuetudini tra cui la recitazione della formula delle “cento croci” ovvero “segni di croce”, che la famiglia ripeteva per cento volte al termine del rosario, durante la notte di Natale. Abbiamo rievocato l’accensione del grande legno robusto di quercia, il “ceppo”, e l’usanza benaugurale dell’aspersione della cenere prodotta dallo stesso fuoco, sul campo seminato a grano, per renderlo fecondo. Credenze che affondano le proprie radici nei principali dogmi religiosi del nostro credo, riti propiziatori legati alla vita contadina, testimoniati dall’esperienza e dalla saggezza degli anziani. Grazie agli spunti tratti del testo “Mio padre mi disse” Tradizioni, religione e magia sui monti dell’Alta Sabina, di Mario Polia e Fabiola Chavez Hualpa, abbiamo riproposto al pubblico presente, una panoramica delle usanze legate al Natale, riconducibili a diverse zone del territorio leonessano. Al termine il Prof. Mario Polia, studioso della nostra cultura e della nostra storia, ci ha regalato un intervento dettagliato ed affascinante, chiarendo ulteriormente il significato dei temi trattati.

Lo spettacolo musicale “La Magia del Natale” inscenato sabato 4 gennaio presso l’Auditorium di Santa Lucia a Leonessa è stato concepito con l’obiettivo di dare nuova linfa vitale a quelle tradizioni di cui la memoria purtroppo va man mano svanendo, affinché tutti noi e soprattutto i più giovani possano accoglierne, comprenderne e rispettarne il senso profondo, per poterle poi tramandare con la stessa convinzione e devozione dei nostri predecessori, consegnando al futuro un patrimonio culturale ed umano di valore inestimabile.

Foto: La Fenice ©

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