“Ludoteca per ragazzi disabili a rischio chiusura. Ci salverebbero i ragazzi del Servizio Civile…”

Appello alle istituzioni dell’associazione “L’Albero delle Farfalle”. È il presidente Galafro Conti a scrivere una lettera aperta.

“L’associazione ‘L’Albero delle Farfalle‘ è stata costituita nel 2010 e dal 2013 ha istituito una ludoteca per ragazzi diversamente abili con una presenza media di una decina di persone. L’associazione porta avanti numerose iniziative senza il contributo di enti pubblici o privati, né ci sono stati assegnati gratuitamente da enti i locali per svolgere le varie attività.  La ludoteca è rimasta aperta tutti i pomeriggi dei giorni feriali grazie alla presenza gratuita e qualificata di volontarie e negli ultimi due anni si è riusciti a tenerla aperta anche la mattina e nel periodo estivo, grazie all’assegnazione di due ragazzi del servizio civile. Quest’anno il nostro progetto di attività della ludoteca, pur essendo ritenuto valido, non è stato finanziato, (la valutazione non viene fatta sul campo, ma sulla scrivania di un ufficio), quindi non sono stati confermati i due ragazzi del servizio civile, questo ci crea grossi problemi e dopo le vacanze di Natale saremmo costretti a ridurre drasticamente le attività, senza escludere il rischio di chiuderle definitivamente con danni per i nostri ragazzi e per le loro famiglie”

“Per scongiurare questa probabile conclusione, e si sa che quando si chiude un’attività non si riapre più, è necessario che le amministrazioni pubbliche si facciano carico di trasferire alcuni ragazzi, tra le centinaia, assegnati dal servizio civile o da altre iniziative alla nostra associazione in modo da consentirci di procedere in questa attività che ci richiede tanto sacrificio, ma che portiamo avanti con tanto entusiasmo nel vedere la contentezza di questi ragazzi e l’apprezzamento dei loro genitori che hanno creato un’unica famiglia ed interagiscono e si proteggono tra loro. Si chiede un fattivo e sollecito intervento per poter evitare la chiusura del nostro centro” conclude Galafro Conti che ha scritto a Prefetto, Regione, Provincia, Comune di Rieti, Consorzio sociale, Cesv e Fondazione Varrone.

Foto: RietiLife ©

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