Biometano Vazia, Enersi: “Basta arretratezza. Processi nell’impianto saranno iper controllati”

Luca Acquaroli, amministratore delegato di Enersi, ha inviato a RietiLife una lettera in risposta alla missiva inviata da una mamma reatina a sindaco e giunta (leggi): la donna si è detta preoccupata per l’impianto che si ha in progetto di costruire.

LA RISPOSTA DI ENERSI

Gentilissima Signora,

mi permetto di scriverle per esprimerle tutta la mia solidarietà per la condizione che sta vivendo suo malgrado, riconosco nelle sue parole la giusta preoccupazione e l’orgoglio di appartenenza alla sua comunità e al nostro bel Paese. Preoccupazione che dovrebbe muovere tutti verso “il fare” ognuno con le proprie responsabilità e nel proprio ambito di competenza al fine di migliorare il mondo in cui viviamo e che lasceremo ai nostri amati figli. E giusto quello che nel fare il nostro lavoro, certo perché facciamo impresa ma con etica ed attenzione al sociale, ci permette di realizzare un impianto gemello a quello che si intende realizzare a Rieti in Sicilia, terra troppo spesso criticata a parole e lasciata a sé stessa. Iniziativa che ci ha permesso di coinvolgere il primo operatore europeo nel gas naturale che certamente non sta a speculare sulla salute delle persone ma è mosso da serie impegno nella transizione ecologica obbligatoria se vogliamo preservare la salute e il futuro delle nuove generazioni. Lo stesso avviene a Vipiteno in provincia di Bolzano, dove le assicuro le mamme sono altrettanto affezionate ai propri figli, ma non gli impedisce di fare delle passeggiate in loro compagnia nella pista ciclabile che lambisce l’impianto che si trova a 500 metri in linea d’aria dal centro del paese, rigorosamente curato in ogni dettaglio e a servizio di quella comunità.

Trovo giusto che gli scarti organici delle nostre tavole, insieme agli scarti organici delle aziende agricole del territorio vengano trattati in forma rispettosa dell’ambiente e della salute pubblica, in assenza di combustioni e di cattivi odori, per restituire alla società un fertilizzante organico, un combustibile, il metano almeno 1’80% meno contaminante delle benzine e recuperare 6200 tonnellate annue di anidride carbonica (C02) equivalente alle emissioni di 900 voli aerei di un 747 tra Roma e Sidney per anno, altro che 7/8 camion al giorno. Diversamente da questo andrebbero in discarica o in impianti fatiscenti e poco efficienti nel migliore dei casi. La rassicuro che i processi avvengono in ambienti chiusi e con processi stagni, non si producono percolati e le aree sono impermeabilizzate, l’impianto è quanto di più avanzato tecnologicamente disponibile ed rientra nelle cosiddette BAT della comunità europea. A vigilare su quanto le riferisco ci sono ben 22 enti pubblici, che a vario titolo sono tenuti a visionare il progetto e esprimere un parere e se sarà costruito ci sono quasi altrettanti organi di vigilanza che certamente non ci lasceranno distrarre nella conduzione. Le riaffermo la mia solidarietà per lo sconforto nel quale si trova che è figlio della disinformazione sul reale stato dell’arte, a volte artatamente gestita da “capi popolo” che certamente non fanno il suo bene, quello di Rieti tantomeno del Paese. Rinnovo per l’ennesima volta la disponibilità a esporre pubblicamente il progetto alla cittadinanza o anche solo a lei se vorrà, anche se dopo le molte volte che ci siamo proposti senza mai veder accogliere neanche da una sola persona l’invito mi viene da pensare che non si voglia sapere e come diceva qualcuno “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina”. Grazie della sua lettera, che spero scuota tutti al proprio dovere di cittadini e smarcarci da chi ci vuole intrappolati nella nostra beata arretratezza.

Foto: RietiLife ©

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