Terremoto, Pirozzi: “Con il no alla differenziazione per paesi distrutti ecco cosa succede”

«La Commissione Ambiente della Camera ha respinto tutti gli emendamenti al decreto sisma approvati all’unanimità dal Consiglio Regionale de Lazio. Aver completamente ignorato le istanze provenienti da una delle quattro regioni colpite dal sisma è un fatto gravissimo, che le poche “pezze a colori” destinate al voto in aula e che risolvono problemi marginali non può cancellare. Quello del governo e dei due relatori di maggioranza è uno sfregio non solo alla Regione Lazio, ma ai 18 comuni distrutti dal sisma (che non sono solo nel Lazio), che adesso hanno la certezza che nessuno vuole risolvere i loro problemi, che hanno una complessità diversa da quelli dei comuni con danni minori. Un abbandono al destino che avviene in corrispondenza con il trentanovesimo anniversario del terremoto dell’Irpinia. Una delle tante tragedie diventate simbolo dell’inefficienza, del malaffare e del clientelismo. Uno dei tanti simboli negativi usati per dire “mai più”, che invece viene celebrato ripetendo lo stesso modus operandi. Invito i due relatori, Pezzopane e Terzoni, insieme ai loro leader di partito, Zingaretti e Di Maio -sempre presenti ad ogni anniversario del sisma- a un incontro/dibattito con le popolazioni dei 18 comuni distrutti, da svolgere in uno di questi a loro scelta. Vengano a spiegare perché, ritengono che quei 18 paesi, dopo aver vissuto letteralmente la morte di parte delle loro popolazioni durante il terremoto, adesso devono morire definitivamente di burocrazia, grazie alla loro ignavia».

Lo dichiara in una nota Sergio Pirozzi, Presidente della XII Commissione (Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione) del Consiglio Regionale del Lazio.

Foto: RietiLife ©

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