Il gruppo Salviamo Viale Maraini: “Il dibattito sul sottopasso rilanci il tema di una città sostenibile”

“L’impegno messo in campo dalla cittadinanza sul tema del Sottopasso di Viale Maraini sta portando alla luce il successo di un modello innovativo alimentato dalla visione di Rieti città sostenibile”. Lo scrive Luciano Pitoni per il comitato Salviamo Viale Maraini.

“Notiamo con piacere come il dibattito nato dalla possibilità di realizzare questa infrastruttura, e soprattutto come l’energia con cui i cittadini hanno partecipato, facendo emergere la loro contrarietà, abbia contribuito a mettere in luce la necessità di una visione della città sostenibile come bisogno primario della nostra comunità. Le posizioni in campo si sono confrontate correttamente anche se non sono mancati comportamenti dialettici conditi da poca precisione numerica per far emergere posizioni favorevoli all’infrastruttura. Esempio ne sono le affermazioni sul traffico dei treni, in particolare: Il numero di corse giornaliere della nostra “littorina” (sommando quelle provenienti da Terni con quelle provenienti da L’Aquila) sono 34 e non 26 (Si veda orario feriale dei treni ad oggi in vigore); Le corse da e per Roma Tiburtina, in totale due di andata e due di ritorno al giorno, per essere ampliate nel numero dovranno trovare il parere favorevole di Rfi ad utilizzare la linea TAV tra Roma ed Orte. Ma anche quelle riguardanti la pendenza delle rampe del progetto del Sottopasso di Viale Maraini (al 10%), non rispettose della normativa imposta dal D.M. 05/11/2001, che portano a ridurre la lunghezza dell’opera”.

“Alcune di queste affermazioni – aggiunge Pitoni – pur entrando nella discussione sul Sottopasso, non rappresentano motivazioni realmente aderenti alla problematica delle lunghe attese al passaggio al livello.  Diversamente risulta interessante sottolineare come gli esperti di trasporto ferroviario a servizio del comune hanno affermato pubblicamente che “… nelle linee a binario unico gli incroci con scambi limitati ad una velocità di 30 Km/h sono rimasti in poche linee secondarie d’Italia. Sulla Trento–Venezia i treni entrano in stazione a 60 Km/h, contemporaneamente, in tutte le stazioni sedi di incroci. Tutte le operazioni durano un minuto e mezzo da noi durano dieci, dodici minuti”. Alla luce di ciò perché il Comune non chiede a RFI di ammodernare gli scambi della stazione di Rieti? I vantaggi sui tempi di chiusura del Passaggio a Livello di viale Maraini e quindi sull’attesa degli automobilisti sembrerebbero notevoli”.

“Questo tipo di approccio è vicino ad una visione di città in cui l’ausilio della tecnologia aiuta le persone a vivere meglio mentre risulta antitetico a ragionamenti, datati, secondo i quali solo l’apertura di un cantiere sarebbe in grado di tonificare l’economia e creare posti di lavoro. Ragioniamo, aprire un cantiere per 12 mesi in una zona ad alto contenuto commerciale farebbe si lavorare per un breve lasso di tempo manodopera a bassa remunerazione ma, allo stesso tempo, potrebbe compromettere la vita di imprese, soprattutto a conduzione familiare, storicizzate – dice Pitoni – attraverso questo comunicato stampa il Gruppo ‘salviAMO Viale Maraini’ vuole prendere una posizione chiara rispetto alle tematiche della vita pubblica della nostra città: Rieti può essere la città capace di contestualizzarsi nel futuro basta non approcciarsi ai problemi di oggi con una mentalità di ieri. Per questo risulta importante parlare di viabilità, di trasporto pubblico locale, di aree da destinare allo stare insieme ed al commercio sulla base delle evidenze storiche che stanno emergendo. Le principali società che oggi stanno dominando i mercati sono quelle legate alle tecnologie dell’informatizzazione, il 5G non è il futuro bensì il presente, lo smart work è una realtà in tantissime imprese…; tutti questi dati possono portare ad una de-urbanizzazione per cui in molti potrebbero preferire vivere in una città come Rieti portando con loro ricchezza. Per far si che ciò avvenga è necessario che la nostra città si presenti vivibile e sostenibile. In termini di viabilità è necessario rivedere i flussi viari creando un grande anello di percorrenza esterno alla città. Il problema del passaggio a livello dipende soprattutto dall’imbuto creato dal passaggio obbligato su Viale Maraini. Un trasporto pubblico e dei parcheggi auto pensati per ridurre al minimo l’utilizzo dei mezzi privati anche attraverso l’incentivo all’utilizzo di mezzi ecologici potenziando le piste ciclabili. Infine realizzare delle aree di aggregazione per dare nuova linfa ad una città che forse è troppo spenta all’interno dei Centri Commerciali; la crisi del nostro Centro storico è sotto gli occhi di tutti e allora perché non far ripartire la vita cittadina proprio dal primo segmento di Viale Maraini e da via Cintia?”.

Foto: RietiLife ©

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