Contro la povertà educativa c’è il progetto “Ci vuole un villaggio”: ecco cos’è

(ch.pa.) La presentazione del Documento programmatico 2020 della Fondazione Varrone è stata – anche – l’occasione per annunciare l’approvazione del progetto “Ci vuole un villaggio”. Presentato insieme ad altri 14 partner reatini, all’interno del bando nazionale “Un passo avanti” per il contrasto alla povertà educativa minorile, selezionato tra altri 1131 progetti (solo 5 dei quali nel Lazio tra cui quello reatino che si è classificato secondo dopo un iter durato un anno), verrà finanziato con 578 mila euro.

È la prima volta in assoluto che terzo settore, enti locali, Asl e scuola programmano, insieme, attività nel campo del welfare sociale e centrano questo risultato. Il progetto, fortemente voluto dalla Fondazione Varrone, ha la onlus “Il Samaritano” come capofila e vede insieme l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Istituto comprensivo Minervini-Sisti, l’Istituto comprensivo di Torricella Sabina, l’Istituto Omnicomprensivo di Borgorose, i Servizi sociali del Comune di Rieti, Servizi sociali della Bassa Sabina, la Asl di Rieti, Junior Achievement, coop Liberart, coop Agorà, Gruppo Jobel Teatro e impresa sociale Promis.

L’obiettivo è creare un’offerta territoriale integrata che possa attivare una catena del valore per realizzare un cambiamento misurabile nel contrasto alla povertà educativa, mettendo in campo servizi che, attraverso il sostegno alla genitorialità, il rafforzamento delle competenze degli insegnanti, l’educazione di bambini e ragazzi alla lettura, all’arte, all’ambiente, al futuro lavoro possono cambiare in meglio il contesto sociale di riferimento e contrastare così la povertà educativa, considerata una delle vere emergenze sociali del momento. “La mission è, come già detto, collaborare con tante realtà diverse tra Rieti e i centri intorno – commenta Don Fabrizio Borrello, sostenitore dell’iniziativa – Un progetto che tiene conto delle periferie. La “vision” è che intendiamo avviare un processo, non un progetto che nasce e finisce”.

L’azione si svilupperà nell’arco di tre anni in tre “hub” differenti: a Rieti, al “Civico 20” di via dei Crispolti, uno a Forano e uno a Borgorose . Previsto anche un servizio di Bibliobus per condividere esperienze di lettura a partire dal plesso di Torricella. Si garantiranno così servizi per rispondere ai bisogni e alle aspirazioni di bambini e ragazzi e si lavorerà per rafforzare le relazioni tra minori, famiglie e scuola per promuovere una comunità allargata e un modello di cultura condivisa.

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

 

 

Print Friendly, PDF & Email