Greccio, la colonia greca diventata casa di San Francesco e del suo presepe | ‘Paese che vai’

Nuovo appuntamento con la confermatissima rubrica settimanale di RietiLife Paese che vai” che, curata dalla nostra Martina Grillotti, punta a far conoscere, ai reatini e non, i nostri comuni. 73 bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. RietiLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected]

(di Martina Grillotti) Greccio è il borgo che sa miscelare alla perfezione tradizione e modernità, paesaggi e architetture, il presepe dei presepi e l’arte moderna tra i vicoli medievali.

DOVE SI TROVA? – Si erge a 750 metri d’altezza, ai confini con l’Umbria, un meraviglioso borgo, posto alle pendici del Monte Lacerone. La sua popolazione è di poco superiore ai 1550 abitanti e dista 15km da Rieti. Il suo nome è Greccio, e si tratta di un territorio che ha tanto da raccontare. A presentarlo è il Sindaco Emiliano Fabi: “Greccio è oggi conosciuta in tutto il Mondo soprattutto in relazione alla figura di San Francesco e più in particolare per la grande intuizione che ebbe nel Natale del 1223, quando diede vita alla rappresentazione della Natività, il primo Presepe, il Presepe di Greccio. Il Santuario Francescano di Greccio, edificato nel 1288, da cui è possibile godere di una splendida vista sulla Valle Santa Reatina, fu costruito proprio per ricordare questo avvenimento fondamentale per la storia e la cultura di tutti noi. Il turista che voglia visitare il nostro borgo, non potrà non far visita al Museo Internazionale del Presepe, che ospita splendidi esempi di arte presepiale provenienti da tutte le parti del Mondo. Ma Greccio è anche molto altro…. la splendida Abbazia cistercense di San Pastore, nei pressi della frazione di Spinacceto, la scenografica Collegiata di San Michele Arcangelo, che domina l’antico borgo ed infine una splendida e rigogliosa natura. Greccio è infatti circondata da moltissimi boschi che offrono la possibilità di percorrere suggestivi percorsi e sentieri naturali fino alla Cappelletta, sulla cima del Monte Lacerone, luogo nel quale San Francesco usava ritirarsi in preghiera e meditazione e dal quale fu lanciato il tizzone che indicò il luogo nel quale fu successivamente costruito il Santuario. Per tutti questi motivi e per molti altri che potrete scoprire, compresi una cucina tradizionale di assoluta qualità, offerta dai molti locali presenti nel nostro territorio, vi aspettiamo nel nostro borgo unico e suggestivo, in attesa del 2023, anno in cui si celebreranno gli 800 anni da quando San Francesco realizzò il primo Presepe, quando Greccio tornerà ad essere la nostra Betlemme.”

QUANDO NASCE? – Greccio fu fondato, da quel che ci dice la tradizione, da una colonia greca, fuggita dalla patria in seguito a guerre e distruzioni. Questa colonia sembra che si sia innamorata del luogo ameno e della sua posizione che ne favoriva la difesa e così decise di insediarvisi. Da qui deriva anche il toponimo del paese che fu prima Grecia, Grece, Grecce ed infine Greccio. Le prime notizie certe che riguardano Greccio risalgono al IX-X secolo con l’incastellamento dei territori posseduti dall’Abbazia di Farfa. Un primo riferimento storico si ha da un monaco benedettino, tale Gregorio da Catino che cita “curte de Greccia” nella sua opera, il Regesto Farfense. Greccio ospitò diverse volte, negli anni tra il 1223 e il 1226 Francesco d’Assisi che amava visitare questo luogo per i suoi splendidi paesaggi che gli facevano tornare alla memoria la Palestina, in cui era stato in visita, soprattutto per la semplicità che caratterizzava gli abitanti del paese. Qui il “poverello di Assisi” rievocò per la prima volta il Presepio, questa rappresentazione doveva lanciare un messaggio politico al Papa Onorio III affinché capisse l’inutilità delle crociate, infatti secondo lui la nascita di Gesù poteva essere commemorata ovunque e non serviva riconquistare il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Successivamente, nel 1242 Greccio fu distrutto per mano delle truppe di Federico II di Svevia, che in guerra con il Papa Gregorio IX, decise di distruggere tutto il circondario reatino. Greccio fu più volte ricordato nello statuto municipale di Rieti e nelle carte dell’archivio della cattedrale nel corso del XIV secolo, come sede di podestà. Il paese subì, successivamente, alterne vicende fino a quando, nel 1799, fu saccheggiato ad opera dell’esercito napoleonico.

COSA VEDERE? – Ormai famosissimo anche al di fuori dei suoi ristretti confini, come già sottolineato dal sindaco, Greccio offre al visitatore numerosi punti di interesse, tutti imperdibili. Si può cominciare la visita dal suo prezioso centro storico che conserva intatta la struttura tipica di un “castrum” fortificato. Nell’antico borgo spiccano i resti del castello risalente all’ XI secolo, e si può ammirare da questo punto anche la Torre Campanaria, costruita nel XVII secolo sui resti di una delle sei torri medievali. Obbligatoria è la visita alla vicina chiesa di San Michele Arcangelo, si tratta di una chiesa cinquecentesca che si erge nella parte più elevata del colle, è arricchita al suo interno di opere cinquecentesche tra cui si può ammirare la raffigurazione di San Michele Arcangelo, Patrono di Greccio, in una grande tela anonima ottocentesca e, sulle pareti ed il soffitto, gli affreschi di autore ignoto, raffiguranti l’Ultima Cena e la Pentecoste. Scendendo da qui verso la piazza principale si trova la chiesa in stile barocco di Santa Maria del Giglio, che fu costruita nel 1400. Nonostante la facciata in stile barocco, restaurata nel 2006 grazie alla generosità di una famiglia del luogo, la struttura interna ricorda molto quella della Collegiata di San Michele Arcangelo: volta a botte per il soffitto e una navata sola arricchita da due altari ai lati con decorazioni e preziosi stucchi appartenenti alla scuola romana di Carlo Fontana. Recandocisi a Greccio non può certo mancare una visita al Santuario Francescano, conosciuto in tutto il mondo come la Betlemme Francescana, si tratta di un complesso che sembra quasi nascere dalla nuda roccia. Il nucleo originario del Santuario è la Cappella del Presepio, che fu edificata nel 1228, anno della canonizzazione del Santo, sulla grotta in cui nella notte di Natale del 1223, San Francesco rappresentò per la prima volta nella storia la nascita di Gesù, istituendo il primo Presepio. Non meno importante è la visita al Museo dei Presepi, sorto in seguito al recupero della duecentesca chiesa di Santa Maria. Dal Museo dei Presepi si snoda il sentiero degli artisti, un percorso attraverso le case del centro storico che diventano tele a cielo aperto, grazie a 26 opere di artisti internazionali, ispirate alla vita e agli insegnamenti di Francesco d’Assisi. Un museo d’arte contemporaneo all’aperto in cui la Natura, l’Arte e il Presepe sono gli elementi principali del suo excursus iconografico pittorico. Lungo il sentiero è possibile ammirare una cappella commemorativa contenete il masso su cui era solito salire Francesco di Assisi per predicare alla gente di Greccio. Per gli amanti del trekking non mancano gli itinerari naturalistici, fra i quali il cammino di Francesco, che ripercorre i passi di Francesco d’Assisi lungo la pianura della Valle Santa. Ma anche altrettanto suggestiva è la passeggiata che raggiunge la Fonte Lupetta, sorgente di un’acqua di particolare purezza che secondo la leggenda fu teatro dell’opera di ammansimento di un lupo da parte di Francesco.

QUALI SONO I PRINCIPALI APPUNTAMENTI? – Il turista che voglia vivere Greccio in tutte le sue sfaccettature più interessanti non potrà perdersi le sue manifestazioni culturali né le sue caratteristiche sagre. “Il nostro borgo, – sottolinea il sindaco – nel periodo di Natale, viene avvolto da un’atmosfera unica, che fa percepire il reale significato di questo particolare periodo dell’anno. In questo periodo sarà possibile visitare la nostra Mostra Mercato dell’Artigianato e dell’Oggettistica del Presepe proprio nella piazza e lungo gli stretti vicoli del nostro centro storico.” Nello stesso periodo Greccio dà vita anche alla Rievocazione Storica del Presepe di Greccio del 1223 e vede la partecipazione di personaggi in costumi medievali che realizzano sei quadri viventi. Nella seconda metà di luglio di tiene un’altra grande festa “I giorni del Velita”, si tratta di una festa medievale interessante per conoscere meglio il borgo e la sua storia. La festa è dedicata a Giovanni Velita, grande amico di san Francesco e signore di Greccio, che fu testimone della nascita del Presepio, grazie a questa festa Greccio, i suoi abitanti e i visitatori, si immergono nell’epoca medioevale, con l’offerta di degustazioni di ricette dell’epoca.
Foto: RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email