Uil: “L’ospedale di Amatrice? Un fallimento annunciato”

“La UIL di Rieti accoglie con soddisfazione quanto dichiarato dall’onorevole D’Amato, assessore regionale alla sanità, circa la possibile ricostruzione, in due tre anni, dell’ospedale di Amatrice. Tuttavia lascia interdetti, perplessi e increduli la notizia che lo stesso verrà ricostruito nella stessa area dell’ex Grifoni”: lo dichiarano Alberto Paolucci e Domenico Teodori.

“Ricostruire l’ospedale su un’area angusta, geologicamente fragile, senza possibilità reali di ampliamento della struttura, senza spazi per un’area parcheggio e per un accesso funzionale ai servizi sanitari, è un’idea stupida che ridimensiona sul nascere le potenzialità del nuovo nosocomio. E’ questa la volontà della Regione Lazio? E la Regione Lazio conosce l’area in cui sorgeva l’ex Grifoni? Logica vorrebbe il nuovo ospedale sulla via Salaria una posizione più centrale al bacino di utenza di riferimento, facilmente raggiungibile ed attrattiva per altre realtà limitrofe anche extra regionali. Dice l’onorevole D’Amato che entro trenta giorni sarà pronto il progetto esecutivo e di seguito la gara di appalto, quindi ci saranno ‘dei passaggi con le comunità locali e con l’amministrazione comunale’. La UIL di Rieti stigmatizza il comportamento della Regione Lazio perché scelte così importanti ed impegnative per il futuro di un’intera comunità vanno preventivamente  condivise con il territorio che non può  essere chiamato a ratifiche di scelte, come nel caso specifico, scellerate” continuano i sindacalisti.

“La costruzione del nuovo ospedale non è solo un problema edilizio, essa rappresenta una scelta che segnerà il futuro della sanità reatina. Il progetto Regionale è una riproposizione ammodernata, con piccola area di riabilitazione, del vecchio Grifoni una struttura ospedaliera inadeguata ai bisogni sanitari del territorio ed un peso economico insostenibile per la ASL di Rieti. La UIL di Rieti ritiene più funzionale la proposta dell’amministrazione comunale di Amatrice, condivisa anche dalla Curia Vescovile, della zona ex Don Minozzi quale location per un progetto più ampio di un’area ospedaliera, di riabilitazione e di servizi socio sanitari integrati La UIL di Rieti chiede alla Regione Lazio un ripensamento del progetto che non può prescindere dal coinvolgimento delle istituzioni, delle forze politiche e sociali locali. I finanziamenti arrivati a seguito del tragico evento del terremoto sono un’opportunità di rilancio per l’intera provincia, ma se questo è il metodo c’è di che preoccuparsi anche  per la costruzione del nuovo ospedale di Rieti” concludono dalla Uil.

Foto: RietiLife ©

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