Professione modello: un’ambizione per tanti e una realtà per pochi

Secondo appuntamento con una nuova rubrica, quella dedicata alla moda. A curarla è la reatina Beatrice Brucchietti, della Bea Brooke Fashion Agency

(di Beatrice Brucchietti – B.Brooke Fashion Agency) La professione di m0dello è un’ambzione di tante ragazze e ragazzi. Ma la realtà è che diventa una professione per pochissimi. RietiLife e B.Brooke Fashion Agency ha intervistato per voi due professionisti del settore:

La modella e fotomodella d’Alta Moda Tamara D’Andria nonché docente di portamento e posa fotografica della B.Brooke Fashion Agency e Massimo Ciriello, modello d’Alta Moda che ha lavorato tra le più grandi passerelle come Armani e Ferré e fotomodello per Gucci e Valentino. Ecco tutti i consigli e tutti gli errori da evitare per intraprendere la favolosa professione di modello/a attraverso gli occhi di chi la vive.

Se avete suggerimenti e proposte per la Rubrica di Moda potete scrivermi a [email protected]

Per ulteriori informazioni sulla B.Brooke Fashion Agency: www.bbrooke.it

 

TAMARA D’ANDRIA

Tamara, presentati…
Sono Tamara D’Andria ho 34 anni, sono originaria di Taranto ma all’età di 6 anni mi sono trasferita a Roma dove vivo tuttora.

Hai iniziato la carriera da modella per gioco o era il tuo obiettivo?
Ho iniziato la carriera di modella direi per gioco, all’età di 14 anni avevo problemi di postura, ero mascolina e avevo una piccola scoliosi data dallo zaino di scuola troppo pesante così mia madre mi portò presso un’agenzia per frequentare un corso di portamento. Il corso era tenuto da Sabrina Montagna e mi aiutò molto nel capire come si doveva muovere una donna, il modo di vestirsi, come camminare con e senza tacchi.

Come si è trasformato poi in un lavoro?
Dopo un anno l’agenzia dove feci il corso mi richiamò per propormi di partecipare a Miss Mondo e da lì cominciai a partecipare anche ad altri concorsi come Miss Italia nelle vesti di Mascotte (Le Mascotte sono le ragazze minorenni che possono partecipare a tutte le tappe di selezione per vincere le fasce ma non possono concorrere alla corona di Miss Italia. Al raggiungimento della maggiore età le concorrenti che hanno accumulato fasce negli anni precedenti hanno un plus rispetto alle altre concorrenti che al contrario non hanno vinto fasce, ndr) e Miss Europa. Da quel momento in poi ho cominciato a lavorare sia a Roma che a Milano sia come modella che come fotomodella. La prima sfilata di Alta Moda che feci fu a 16 anni per la scuola di moda Ida Ferri.

Data la tua esperienza credi che sia importante per una modella avere un’agenzia che la segua?
Assolutamente sì, soprattutto per chi è agli inizi. Una ragazza che desidera diventare una modella non sa come ci si presenta a un casting, non sa cosa avviene durante un casting o durante un servizio fotografico. Con un’agenzia si è sempre tutelati qualsiasi sia l’età e per qualsiasi tipo di lavoro, ad esempio non esiste un’agenzia pubblicitaria che chiama direttamente le ragazze ma collabora sempre con un’agenzia di modelle per il reclutamento. Al contrario senza agenzia è possibile fare lavori locali quando c’è, ad esempio, un negozio che chiama direttamente la modella. Tutto dipende a quale livello lo si vuole fare: essere modella è un lavoro e come tale va trattato quindi se una ragazza decide di voler diventare modella a tutti gli effetti deve essere consapevole che dovrà viaggiare e impegnarsi in quello che fa.

Qual è invece il momento che ricordi come il più bello come modella professionista?
Tutti i giorni! Ogni lavoro è a sé, ormai è da 19 anni che sfilo e poso per i set ed ogni sfilata o servizio fotografico mi lascia qualcosa. Se proprio devo sceglierne uno è uno spot che ho fatto in Argentina come Testimonial di un Rum e quello fu il mio primo spot importante e fuori Roma ma mi è rimasto nel cuore soprattutto per l’ambiente e le persone del team, mi è dispiaciuto molto non rivederli più.

Sei una modella, fotomodella, brydal stylist e fashion blogger. Come gestisci il tuo tempo e quale settore ha la priorità per te?
Spesso ogni lavoro che svolgo è concentrato in un determinato periodo e non si sovrappongono mai tra di loro. Per me nessuno dei settori ha la priorità sull’altro, gestisco il mio tempo rispetto alla prima conferma che do su ogni lavoro, quella è la mia garanzia.

Chi è la tua icona di stile?
La mia icona di stile è Monica Bellucci, l’eleganza della Bellucci è insuperabile.

Hai un tuo blog “Look Like a Model” e su IGTV tieni una tua rubrica “I consigli di LLAM”. Come definiresti il tuo rapporto con i social? Credi che sia fondamentale avere un’immagine anche sui social?
Nel 2011 ho aperto il mio blog e si chiama Look Like a Model proprio perché volevo parlare di beauty, stile e moda attraverso gli occhi di una modella e raccontare anche dei miei lavori e da quest’anno ho cominciato su Instagram per portare ciò che scrivo ad un pubblico visivo con i Consigli di LLAM. Credo che al giorno d’oggi qualsiasi professionista vicino al pubblico, che sia un negozio o un consulente, dovrebbe avere un social e curarlo bene.

Riguardo ai social oggi molte ragazze si autoproclamano fotomodelle facendo nudo. Cosa ne pensi?Per fare la modella ci sono delle caratteristiche da rispettare come per qualsiasi altro lavoro. Come categoria di nudo c’è il glamour ed è un bellissimo genere da cui possono risultare dei lavori ben fatti con un team di professionisti. Mi dispiace che ci siano persone estranee al settore che non prendono sul serio questo lavoro. Le ragazze senza requisiti che si denudano semplicemente davanti a un obbiettivo non possono essere catalogate modelle.

E delle modelle curvy che ne pensi?
Mi piacciono molto, sono una loro fan. Ho lavorato per due anni al Curvy Festival ed ho scoperto un altro mondo. Il mondo curvy secondo me è ancora più bello perché le ragazze curvy sono cariche, genuine, sorridenti e credono in loro; vedono i loro difetti e li valorizzano come pregi. Curvy non vuol dire obesità, quella è un’altra cosa. Le ragazze curvy hanno un bel corpo, delle belle forme, sono sode ed hanno una bella pelle e ovviamente anche loro si devono tenere in forma come per gli altri settori della moda.

Il principale errore da non commettere qual è secondo te nel settore della moda?
Sicuramente c’è da dire che le modelle standard come le curvy sono così di costituzione. Una 38/40 non deve essere assolutamente una ragazza che dimagrisce per arrivare a quella taglia se non lo è di costituzione, come le ragazze che oggi vogliono ingrassare perché il curvy va di moda. L’importante è tenersi in forma ma lo si fa prima di tutte per sé stesse. Io sono una taglia 42 quindi sono sempre stata adatta alla moda Sposa, non bisogna mai dimagrire o ingrassare per un lavoro.

Ultimamente i ragazzi non intendono più investire sulla propria immagine ripiegando su fotoamatori. Quanto è importante lavorare con professionisti del settore e creare un proprio book fotografico e seguire un percorso formativo tenuto da professionisti?
Il book è il nostro biglietto da visita, senza di quello dal punto di vista professionale non sei nessuno. Una ragazza che si presenta con delle foto amatoriali brutte che modella è? E’ una ragazza che si è fatta delle foto per lei e per avere una raccolta personale. Il book fotografico va aggiornato ogni 3-6 mesi perchè quando si va ad un casting il cliente deve vedere come sei con diverse acconciature, con diversi stili di abiti e con diverse scenografie. Una ragazza che si presenta senza book fotografico professionale non lavora nè alle sfilate nè ai servizi fotografici; può fare la sfilata a una festa locale, quello sì ma non è una modella.

Che ne pensi del TF (Time For)?
Il TF esiste nel momento in cui il fotografo e la modella sono entrambi professionisti. Se un fotografo professionista vuole scattare una modella non professionista è controproducente perché è vero che durante i set il fotografo dà consigli alla modella su come muoversi ma dal dare consigli ad essere docenti c’è una differenza. Lì ritorniamo sempre ai punti che abbiamo trattato nelle domande precedenti e c’è da dire anche che solo una donna può consigliare ad un’altra donna come muoversi perché lo sa in prima persona.

Come dovrebbe essere il/la modello/a perfetto/a?
L’educazione e il rispetto per il prossimo devono essere al primo posto ma non solo dal punto di vista professionale, ed è un plus per arrivare lontano. E poi ovviamente dal punto di vista fisico ci sono dei requisiti come fisico longilineo e un’altezza pari a 1,75 per le ragazze che vogliono arrivare a livelli alti. Le più piccoline per eventi locali e per i servizi fotografici.

 

MASSIMO CIRIELLO 

Massimo, presentati…
Sono Massimo Ciriello ho 44 anni originario della provincia di Avellino, vivo a Roma da 25 anni. 

Come è iniziata la tua carriera come modello? E per gioco o era il tuo obiettivo?
La mia carriera è iniziata il 1994 quando un talent scout mi ha notato proponendomi di lavorare nel settore della Moda.

Hai frequentato dei corsi di formazione?
Ho frequentato l’Accademia Altieri per studiare corsi di portamento (1994). 

Quale città è stata importante per la tua carriera e perché?
La città che mi ha dato maggiore opportunità nel settore televisivo è stata Roma mentre nel settore Moda sicuramente Milano e Monaco di Baviera dove ho vissuto 2 anni. 

Credi che sia importante per un modello avere un’agenzia che lo segua?
Un buon professionista del settore deve sicuramente farsi seguire da un’agenzia oppure da un agente. 

Qual è stato il momento principale del tuo inizio-carriera in cui hai capito che stavi facendo i passi giusti per diventare modello?
Ho iniziato con le sfilate di “Donna sotto le stelle” per poi spostarmi nelle sfilate di alta moda a Milano. Ho lavorato per svariate agenzie di moda tra cui la John Casablanca. Le soddisfazioni più importanti le ho avute a Milano sfilando per i brand più conosciuti come Armani, Ferre’, Renato Balestra. Inoltre ho partecipato a diversi programmi televisivi come casa Rai 1 con Massimo Giletti e Vero Amore condotto da Maria de Filippi. 

E qual è invece il momento che ricordi come il più bello come modello professionista?
Il momento più bello della mia carriera è stato quando ho pubblicizzato fotograficamente i brand d’abbigliamento come Gucci e Valentino con il bravissimo fotografo di moda Maurizio Montani. 

Ora che lavoro fai? Come è cambiata la tua vita da quando fare il modello non è più la tua attività principale?
Lavoro come fisioterapista da oltre 10 anni, il lavoro di modello è diventato il mio hobby, crescendo ho scelto una professione a cui sono appassionato da sempre. 

Qual è la tua routine di bellezza?
Cerco di curare il mio corpo ma anche la mia mente con i metodi di rilassamento prendendo spunto dal mio lavoro.

Come definiresti il tuo rapporto con i social? Credi che sia fondamentale avere un’immagine anche sui social?
L’immagine sui social è molto importante ma preferisco usarli solo dal punto di vista professionale.

Cosa consiglieresti di fare e gli errori da evitare alle ragazze e ai ragazzi che oggi vogliono intraprendere la carriera di modello/a e fotomodello/a ? Qualcosa anche che magari hai sbagliato o hai fatto giusto tu in prima persona.
Ai ragazzi che vogliono intraprendere il lavoro di modello consiglierei di non investire il proprio tempo basandosi solo su quello ma sfruttando anche altre potenzialità e passioni anche perché l’ambiente è molto difficile e selettivo.

Ultimamente i ragazzi non intendono più investire sulla propria immagine ripiegando su fotoamatori. Quanto è importante lavorare con professionisti del settore creando un proprio book fotografico e seguire un percorso formativo tenuto da professionisti?
Di fondamentale importanza è avere un buon book fotografico di partenza non solo cartaceo ma anche digitale fatto da un buon fotografo di moda che sappia valorizzare l’immagine della persona. 

Come dovrebbe essere il/la modello/a perfetto/a?
Le caratteristiche fisiche di un modello dovrebbero basate sicuramente sull’altezza di 1,85 per l’uomo è 1,75 per le donne, altri requisiti importanti sono la professionalità, la serietà e la cura del proprio corpo.

Foto: B.BROOKE Fashion Agency ©

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