Tre antrodocani a Roma: il successo dei Mancini tra ricette di famiglia, un’app e la Georgia

Origini antrodocane e una voglia di fare impresa, tra tradizione e innovazione, tale da meritare un articolo sul Corriere della Sera Roma e un articolo online. È la storia di  AntonioDomenico e David Mancini raccontata da Stefania Moretti. 

(dal Corriere della SeraRoma, i tre gemelli «re» del pane con le ricette del nonno e la app. Antonio, Domenico e David Mancini hanno aperto il primo forno nel 2014, in piena crisi, a Talenti. Adesso ne hanno tre con 20 dipendenti e vogliono sbarcare in Georgia. 

Con un piglio giovane e più spiccatamente imprenditoriale, tra tradizione e modernità. «Volevamo conservare la qualità e genuinità del pane come abbiamo imparato a farlo noi, secondo la ricetta di famiglia – spiega David -. Al tempo stesso, però, per svecchiare i nostri punti vendita, abbiamo scelto di investire in tecnologia». Il risultato è l’app Hp Reveal, sviluppata da Hp per applicare la realtà aumentata all’enogastronomia. L’app – per i fratelli Mancini il primo esperimento del genere in Italia – permette di “esplorare” i cibi estraendo una serie di informazioni. Basta scaricarla, inquadrare il logo Mancini su un menù o su una busta del pane e al cliente si svela un mondo invisibile di informazioni sui prodotti in vendita: dagli ingredienti alla filiera passando per il metodo di preparazione. Foto, video e dati sulle specialità della casa: dalle “nuvolette”, a metà strada tra pizzette e panini, alla “copeda”, il dolce di miele e noci tagliato a rombi e adagiato su foglie d’alloro. I clienti in attesa possono curiosare sullo smartphone. Ma soprattutto scegliere in sicurezza, specie in caso di allergie e intolleranze.

Non hanno avuto paura di investire i loro risparmi nel progetto della vita, in un periodo in cui le aziende, anziché aprire, chiudevano: nel 2014, anno del lancio di “Mancini il forno” a Roma, sono state 15mila le imprese finite sul lastrico, colpa di una crisi che si trascinava da anni. Contemporaneamente Antonio, Domenico e David hanno aperto il loro primo forno capitolino in via Niccodemi, zona Talenti: «È stata dura – raccontano -. Non avevamo un capitale di partenza infinito, quindi abbiamo dovuto trovare un compromesso tra un locale che ci piacesse e che fosse economicamente accessibile». Le idee, però, erano chiarissime: prodotti freschi, mai realizzati oltre le 24 ore precedenti, e preparazione trasparente, con il laboratorio a vista accanto al banco.

E tanta fatica come carburante: «Per i primi sei mesi abbiamo lavorato ininterrottamente venti ore al giorno – ricorda Domenico – ma i risultati li abbiamo visti presto. Dal settimo mese in poi abbiamo iniziato ad assumere. Da tre che eravamo siamo diventati 23. E tre sono oggi i nostri negozi». A quello di Talenti è seguito il forno in piazza Carli (corso Francia) due anni fa; ad aprile 2019 il nuovo nato in via Val di Lanzo (Conca d’Oro), molto più che un semplice forno: l’embrionale esperimento di una catena di franchising che curi l’enogastronomia al dettaglio, dalla colazione al dopo cena, dolce o salato, aperto ogni giorno fino alle 23.

Se si chiede dei progetti per il futuro, i gemelli sorridono: «Per ora ci riposiamo e raccogliamo il frutto di tanto lavoro». Ma non si sono fermati sul serio. Agosto è un mese importante per gettare le basi di un altro progetto: «Siamo in trattative per una possibile apertura di un punto vendita a Tblisi, in Georgia. Vediamo, al momento non c’è nulla di certo. Tranne che sarebbe uno splendido nuovo capitolo di quest’avventura».

Foto: Antimiani/Ansa ©

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