Posta, il consigliere Foffo: “Donare le indennità? L’abbiamo sempre fatto!”

“Negli ultimi giorni, come amministrazione del Comune di Posta, ci siamo ritrovati a confronto con alcuni concittadini che, alla notizia del bel gesto del Sindaco di Borbona di rinunciare al proprio stipendio per garantire un servizio scuolabus, che si sono chiesti: ‘perché non è stato fatto anche nel nostro comune?’.”: lo scrive il consigliere di maggioranza di Posta, Giordano Foffo.

“In realtà, la nostra amministrazione al completo, fece rinuncia per ogni specie di rimborso o indennizzo già cinque anni fa, proprio all’inizio del mandato. Questo perché allora, abbiamo avuto consapevolezza che la situazione economica del Comune fosse tale da richiedere ogni forma di impegno per essere migliorata. Lo stesso stipendio del nostro Sindaco è stato sempre devoluto in opere di miglioramento e promozione del patrimonio territoriale: basti vedere gli infissi dell’ingresso dell’attuale sede comunale, la ristrutturazione del locale dove è collocato l’affresco del Dazio (inaugurato poche settimane fa), la pubblicazione del libro “Posta Nell’Alta Valle del Velino”, il contributo per le feste patronali ed altre numerose azioni che non sto qui ad elencare. Tutto fatto senza alcun clamore! Non dico questo per criticare il sindaco Di Gaspare, per la quale nutriamo tutti una profonda stima, ma per rimarcare il fatto che abbiamo dato il massimo senza aver fatto di certi sacrifici un motivo di vanto ma evidentemente senza che questo venisse apprezzato.

“Tutto questo discorso per rispondere alla domanda che ha aperto il tema: se ci chiedono perché non abbiamo fatto altrettanto io risponderei: ‘Lo abbiamo sempre fatto!’. Abbiamo fatto praticamente tutto quello che era possibile per migliorare le finanze e quindi, i servizi. Certamente sacrificando la nostra parte: per non dire di quante volte ci abbiamo letteralmente messo del nostro. C’è un’ultima considerazione da fare sul trasporto pubblico. Il servizio di scuolabus, per i corsi di nostra competenza del nostro istituto comprensivo, non è mai stato un onere dei genitori. Così come non lo sarebbe stato per quei genitori di Borbona che hanno deciso di portare i propri figli a Montereale. Ma non solo: se avessero voluto portare a Posta, più vicina, i bambini di Borbona, il problema del pulmino e dell’autista a cui ha dovuto far fronte il Sindaco di Borbona, non ci sarebbe stato: li avrebbe potuti accompagnare lo scuolabus di Posta. In questo modo anche il bel gesto del sindaco di Borbona si sarebbe magari potuto utilizzare in qualche altro progetto ed i nostri ragazzi avrebbero potuto fare le scuole insieme approfittando di uno scambio sociali che noi abbiamo sempre voluto mantenere con i comuni vicini. Sicuramente le decisioni delle singole famiglie sono condizionate da vicissitudini personali che non mi permetto di discutere” conclude Foffo.

Foto: RietiLife ©

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