Rieti-Terni, la grande incompiuta: chi finisce il ponte sul Velino? | Nel tratto laziale avanti spediti

Lentamente, ma si va avanti. La superstrada Rieti-Terni, una delle grandi incompiute del territorio, prosegue con fatica nel percorso di completamento dei lavori che dovrebbero garantire, finalmente, un veloce collegamento tra i due capoluoghi di provincia. I tempi di realizzazione restano però un rebus, specie per quel che riguarda la realizzazione del ponte sul Velino.

L’Anas conferma che nel tratto laziale gli interventi per l’ultimo tratto dell’opera (700 metri circa) stanno procedendo spediti e dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno o, al massimo, nei primi mesi del 2020. In quello ternano ci sono più incertezze sui tempi di ripresa dei lavori. L’ente per le strade sta lavorando da un anno per riaffidare i lavori per il completamento della parte umbra a una nuova società dopo che la Tecnis, che aveva iniziato l’opera, ha chiuso per le note vicende legate all’interdittiva antimafia che l’ha colpita. I due tratti dell’arteria, laziale e ternano, devono essere completati contemporaneamente, condizione imprescindibile per la riapertura della parte mancante, quindi della fine dei lavori. Pensare che sono trascorsi quasi quarant’anni da quando è stata posta la prima pietra. Nel corso degli anni la grande arteria di collegamento tra Umbria e Lazio ha avuto una serie di problemi legati ad avvii dei lavori, rinvii, riprese, nuovi stop e ripartenze. Ora basterebbe davvero poco per chiudere un cantiere che rappresenta davvero un collegamento importante tra le due regioni. “Più volte dice il deputato di FI, Raffaele Nevi – ho sollecitato l’Anas che mi hanno tranquillizzato dicendo che stanno lavorando affinché l’opera venga completata. Il governo gialloverde è stato sensibilizzato in merito alla questione; stiamo lavorando a un dossier sullo sblocca cantieri e a giorni lo presenteremo sollecitando anche lo sblocco di questa opera”.

Intanto per la complicata questione il deputato reatino di +Europa, Alessandro Fusacchia, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro per le infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli, in cui, oltre a ripercorrere la lunga storia dell’arteria, chiede i motivi per cui non venga completata. Mancano di fatto solo cinque chilometri, pochi, ma tanti visti i problemi che negli anni hanno investito questo collegamento. La speranza resta quella che i due cantieri possano, comunque, concludersi contemporaneamente entro il 2020, tempo fissato per il completamento dell’opera. (dal Corriere di Rieti)

Foto (archivio): RietiLife ©

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