“Stefano Colasanti, non dimentichiamo il tuo sacrificio”: è il Personaggio dell’Anno 2018 | FOTO

(ch.di.) “Il tuo sacrificio non lo dimentichiamo. Un premio per te Stefano e per tutti i Vigili del Fuoco”. RietiLife ha consegnato questo pomeriggio, in un PalaMalfatti gremito ed emozionato, il riconoscimento di Personaggio dell’Anno 2018. A vincere il premio di RietiLife, giunto alla sesta edizione, è stato Stefano Colasanti, il vigile del fuoco eroe morto lo scorso 5 dicembre nell’esplosione di un’autocisterna sulla Salaria. La premiazione è avvenuta a margine della partita tra il Cittaducale e il Fabrica di Roma, match valevole per la Serie D di calcio a 5 femminile: Stefano Colasanti allenava le ragazze angioine con passione a amore, gli stessi che lo rendevano un riferimento per il calcio reatino sin da quando era giovanissimo. La partita è finita 3-0 per le angioine, lanciatissime in classifica. Un’ulteriore occasione per fare un dedica al loro allenatore, a poco più di due mesi dalla morte.

LA MOTIVAZIONE – La redazione di RietiLife ha premiato Colasanti con questa motivazione: Il gesto di Stefano Colasanti è un esempio di coraggio, valore, sacrificio, dedizione al lavoro. Era in servizio, ma non nella squadra dei Vigili del Fuoco che doveva operare sull’incendio dell’autocisterna. Nonostante ciò, si è fermato mentre stava transitando sulla Salaria con un mezzo da portare in manutenzione e con il suo contributo è riuscito a salvare decine persone, urlando a tutti di allontanarsi dal distributore in fiamme. La città la ricorderà per sempre come un eroe”. A ricevere il premio consegnato dal direttore di RietiLife, Emiliano Grillotti, la famiglia di Stefano. Il fratello Claudio, la mamma Finalba e la figlia Benedetta, davanti a un PalaMalfatti emozionato che ha accolto tanti amici di Stefano, appassionati di futsal e Vigili del Fuoco.

“VICINI” – Colasanti, solo poche settimane prima di morire era stato ospite di RietiLife Tv. Una morte che ha colpito RietiLife e ha posto l’accento sull’operato quotidianamente eroico dei Vigili del Fuoco: “Lo ricorderemo per sempre per la sua disponibilità e umanità. Il sacrificio di Stefano simboleggia il lavoro quotidiano di tanti uomini e donne del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Siamo stati, siamo e saremo, accanto alla famiglia di Stefano, in primis a Benedetta e Claudio, ma anche alle ragazze del futsal. Per questa emozionante giornata e per la possibilità che ci hanno donato, oggi, qui al PalaMalfatti, ringraziamo i familiari di Stefano, il Cittaducale Calcio a 5 Femminile e Fabrizio Vasta, Mariani Sport, il Real Rieti che ha ospitato gratuitamente partita ed evento e tutti coloro che hanno partecipato“.

PERSONAGGIO DELL’ANNO – La premiazione relativa al 2018 è la sesta edizione del premio Personaggio dell’Anno 2018. Questi i vincitori precedenti: Giancarlo Pacifici 2013 – Martina Caramignoli 2014 – Giuseppe Cattani 2015 – Domenico Pompili 2016 – Santina Proietti 2017. 

IL CORDOGLIO DELLA CITTÀ – La morte di Stefano Colasanti (guarda il video-speciale di RietiLife) ha colpito tutta la città e non solo: la notizia ha fatto il giro del web e dei telegiornali nazionali. Cinquant’anni, già calciatore, allenatore del calcio a 5 Cittaducale, conosciutissimo e stimato per la sua lunga attività di vigile del fuoco e di sindacalista (leggi). Il funerale in Cattedrale, officiato dal vescovo di Rieti Domenico Pompili e preceduto da un lungo corteo partito dalla caserma di via Sacchetti Sassetti, è stato toccante e ha coinvolto tutti i reatini. Restano impresse le parole della figlia Benedetta (“Papà ha avuto paura, ma il coraggio ha prevalso” – leggi), il silenzio suonato con la tromba dal fratello poliziotto Claudio (leggi), venuto a conoscenza della sua morte mentre accompagnava il questore Mannoni sul luogo dell’incendio; le lacrime dei colleghi vigili del fuoco che cantano “Il pompiere paura non ne ha” (guarda il video), la folla silenziosa di reatini che a bordo strada ha accompagnato l’autoscala con il feretro nell’ultimo viaggio verso la Cattedrale (guarda le foto), nel funerale celebrato insieme all’altra vittima della Salaria Andrea Maggi (leggi).

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

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