Capuano striglia il Rieti: “Una squadra di C non può regalare quel rigore. Maistro? Non può giocare da solo…”

Foto: Gianluca VANNICELLI ©

(ch.di.) No, non è un buon pomeriggio allo Scopigno. La sconfitta con Francavilla 2-0 con erroraccio e il gol preso in superiorità numerica (leggi), ma anche il terzo deferimento in un mese (leggi). In casa Rieti un mercoledì tutto l’inverso che da leoni. Così tra rischio penalità (-2 per i primi due deferimenti e multa per quest’ultimo) e una classifica pericolosa (sulla soglia dei playout), non c’è da stare allegri.

“NON COSÌ PERÒ…” – Capuano arriva calmo in sala stampa. Ha dato tutto, presumibilmente, all’intervallo per redarguire Pepe e nel dopo gara. “Una gara condizionata da un errore – dice l’allenatore del Rieti –  Dobbiamo essere tranquilli, senza abbatterci. Rispetto alle ultimi prestazioni eravamo molli, soprattutto sulle seconde palle. Forse per le gare ravvicinate. Il risultato, con onestà, non rispecchia l’andamento della gara. Il secondo gol, vabbè, ma il primo non si può prendere così. Così – spiega – ho cambiato sistema di gioco nell’intervallo, per dare più consistenza in ampiezza e togliere riferimenti. Si è giocato solo nella metà del Francavilla. Abbiamo sbagliato tanti gol, creato sì, ma in maniera non ordinata. Quando prendi giocatori che non giocano da tempo, inutile dire, c’è da lavorare. Per lunghi tratti la squadra mi è piaciuta soprattutto nella ripresa. Ma siamo stati troppo frenetici, e Maistro porta troppo palla, deve imparare che non si gioca da soli contro tutti. Ma l’obiettivo salvezza sono convinto lo raggiungeremo”.

ACQUISTI – “Su cosa si può migliorare? Su tutto. Sulla condizione fisica soprattutto. E serve completare la squadra. Cernigoi andava sostituito – racconta Capuano – ma mi giro e non ho nulla. Serve la terza punta. E dietro siamo contati. Per cambiare Pepe, che era fuori di testa, sono passato a 4. Zanchi non andava: l’ultima gara l’ha fatta l’8 dicembre, poi queste due gare ravvicinate. Così ho cambiato alla pausa ed era un’altra squadra. Avessimo segnato, era il giusto premio. Avremmo strameritato, abbiamo creato anche prima che loro rimanessero in dieci. Il risultato più giusto era il pari: il gol è un regalo, nella ripresa abbiamo creato superiorità in ampiezza e liberato Maistro. Serve un difensore, un palleggiatore, un attaccante. Lavorare sulla testa? Ma siamo giocatori di calcio, siamo privilegiati nella vita. Ma quale testa, la squadra va migliorata nei ruoli”.

Print Friendly, PDF & Email