Il fratello morì in un incidente sulla Salaria, lui promuove petizione: “Che nessuno perda più un familiare”

(di Chiara Pallocci) Uno scontro tremendo e 4 vite – tre reatine – che si interrompono al km 60 della Salaria per Roma, a poca distanza dal bivio per Poggio San Lorenzo. Questo il bilancio del tragico frontale avvenuto lo scorso 28 ottobre, in una piovosa domenica d’autunno.

IL LUTTO – Tre paesi piombano nel dolore. Torricella, Ornaro e Rocca Sinibalda piangono altrettanti morti: Mirko Magi, 19 anni e Luca Renzi 47 anni che, insieme a Francesco Ventrone, 26 anni, di Rocca Sinibalda, andavano a Fiano Romano per lavorare in un supermercato. (leggi)

LA PETIZIONE – “La via Salaria è la via del sale, della vita. Non diventi ancora la l’orrendo scenario di vite spezzate, di vite rubate all’affetto tutti” – Cita a memoria le parole del vescovo Pompili, Antonio,  il fratello di Francesco Ventrone, che sta tentando di trasformare il dolore in un’occasione di rinascita per tutta la comunità: “Tre parole, ‘messa in sicurezza’. Sono queste quelle che devono spingere le persone a firmare la petizione nella quale chiediamo di risolvere il problema della strada Salaria e che presenteremo al sindaco di Rieti, alla Regione Lazio e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”. Una raccolta firme per sollecitare le istituzioni a dare il loro fattivo contributo: “Ragazzi e famiglie che decidono di recarsi a Roma, per lavoro o per acquisti, devono avere la tranquillità e la sicurezza di poter tornare a casa – scrive Ventrone a RietiLife – Per questo motivo bisogna immediatamente risolvere un problema che sembra dimenticato dai vertici che, con il loro relax nel prendere decisioni… causano problemi“. (leggi)

PUNTI DI RACCOLTA FIRME – Saranno a disposizione di chiunque vorrà partecipare diversi punti di raccolta firme: Bar Red Devil, Pianeta Ufficio, Pasticceria Martinelli e il Supermercato Tigre di Viale Matteucci.

IL PIANO DI RIQUALIFICAZIONE – “Ci risulta che nel 2017 è stato presentato un piano di riqualificazione – commenta Antonio – ed è questo che le nostre firme devono smuovere, affinché nessuno perda mai più un figlio, un genitore, un amico”.

Foto (archivio): RietiLife ©

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