Uil: “In fumo le tredicesime dei reatini per pagare le tasse”

“Lunedì prossimo scadrà il termine per versare il saldo di Imu e Tasi. Da nord a sud gli oltre 25 milioni di italiani proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale, verseranno 10,2 miliardi di euro, 20,4 se si considera anche l’acconto versato mesi fa”. Lo dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina romana.

SALASSO – “I dati riportati nel rapporto Imu Tasi elaborato dal servizio politiche territoriali della Uil – spiega Paolucci – certificano che il costo medio complessivo di Imu e Tasi per una seconda casa in un capoluogo di provincia è mediamente di 1.070 euro (535 euro da versare con la rata di Dicembre), con punte di oltre 2 mila euro nelle grandi città. Mentre se si prendono in considerazione le prime case di lusso come le abitazioni signorili, le ville e castelli il costo medio è di 2.610 euro (1.305 euro con il saldo), con punte di oltre 6 mila euro”.

LE TREDICESIME IN TASSE – “Focalizzandoci sulla nostra città – aggiunge il segretario della Uil Rieti e della Sabina Romana – scopriamo che entro pochi giorni i reatini per una seconda casa verseranno un saldo di 505 euro, con un costo totale di 1010 euro. E’ chiaro che parliamo di costi che sono rapportati a un’abitazione con rendita catastale derivante dalla media ponderata di tutte le abitazioni della città”. “Un vero salasso – dice Paolucci – dato esclusivamente dalla scelta dell’aliquota Imu e Tasi applicata per le seconde case che nella nostra città è pari all’11,4 per mille. Una decisione condivisa da poche altre città come Milano, Modena, Ascoli Piceno, Brescia e Verona. Mentre la maggioranza dei capoluoghi hanno applicato l’aliquota del 10,6 per mille tra queste troviamo Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo e Bari. In sostanza le tredicesime dei reatini se ne andranno in fumo per pagare tasse e imposte”.

BLOCCO – “Nonostante il blocco delle aliquote anche per l’anno in corso – spiega Ivana Veronese, Segretaria confederale della Uil – le stesse non hanno subito rialzi, ma neanche ribassi. In nessun capoluogo si è utilizzata questa opzione e, quindi, sono state riconfermate le aliquote dello scorso anno. Il Governo – prosegue Ivana Veronese – ha deciso per il prossimo anno di eliminare il blocco delle aliquote dei tributi locali e dopo tre anni di sostanziale si profila un aumento della pressione fiscale a livello locale che potrebbe interessare, oltre le Addizionali Irpef, anche l’imu e la tasi in oltre seimila comuni italiani”. “È una scelta che va fermata ad ogni costo – conclude Paolucci – il nostri cittadini sono allo stremo. E poi non va dimenticato che il 41 per cento di quei 25 milioni di italiani che posseggono una seconda casa sono pensionati e lavoratori dipendenti. Bisogna concentrarci sulla revisione dei criteri che regolano i valori catastali, nell’ottica non di maggiori prelievi ma una diversa e più equa ripartizione del prelievo sugli immobili”.

Foto: RietiLife ©

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